Acquedolci, incontro a sostegno del Commissario Nazionale per Brucellosi e TBC D’Alterio

di Redazione
23/09/2024

L’Associazione Pastori e Allevatori per l’Altragricoltura e la Rete Salviamo l’Allevamento Siciliano organizzano un incontro in Sicilia, che si terrà nella Sala Consigliare del Comune di Acquedolci a partire dalle 18:30 del prossimo 25 settembre. L’obiettivo è quello di organizzare il sostegno al lavoro di Nicola D’Alterio, direttore dell’Istituto Zooprofilattico d’Abruzzo e Molise, nominato, dalla presidenza del Consiglio dei ministri, Commissario straordinario nazionale per la brucellosi bovina, bufalina, ovina e caprina e per la tubercolosi bovina e bufalina, anche grazie alla mobilitazione di allevatori e sindaci.

L’incontro avverrà nello stesso periodo in cui, cosa che sta accadendo in questi giorni, D’Alterio incontra i vertici politici e tecnici della Giunta della Regione Siciliana. All’assemblea di mercoledì 25 settembre parteciperanno, fra gli altri, Sebastiano Lombardo, per l’APA e Gianni Fabbris, coordinatore nazionale di Altragricoltura, i sindaci che hanno adottate le delibere, gli altri delle aree interessate, il Prefetto di Messina (che ha accolto gli allevatori durante lo sciopero della fame facendosi interprete delle loro richieste al Governo), le Associazioni, i movimenti, gli esponenti politici e, soprattutto gli allevatori e i cittadini.

Sono 18 i comuni in Provincia di Messina (Acquedolci, Alcara Li Fusi, Capizzi, Caprile-one, Castel Umberto, Cesaro’, Floresta, Galati Mamertino, Gioiosa Marea, Piraino, Raccuja, San Fratello, San Piero Patti, Sant’Angelo di Briolo, San Teodoro, Santo Stefano di Cama-stra, Sinagra, Ucria) e 6 in Provincia di Enna (Catenanuova, Gagliano Castelferrato, Nicosia, Pietraperzia, Sperlinga, Troina) che hanno adottato le delibere con cui chiedevano al Governo di nominare il Commissario Nazionale sulla Brucellosi e la TBC. La Sicilia, peraltro, è stata investita nei mesi scorsi da una importante iniziativa degli allevatori per cui Sebastiano Lombardo (allevatore fra le province di Enna e Messina) ha tenuto un lungo sciopero della fame che ha riscosso molto sostegno e attenzione istituzionale ma anche diversi ostacoli e chiusure corporative ,a segnalare la grandezza dei problemi che ci consegna il fallimento di decenni di piani di eradicazione in Sicilia consumato fra il disinteresse della politica e il venire avanti di interessi speculativi. Accadde così, nei giorni dello sciopero della fame di Sebastiano, che oltre i sindaci, alcuni esponenti politici e istituzionali hanno con diverse modalità sostenuto e accolto le istanze democratiche e le denunce degli allevatori, altri, al contrario, se ne sono disinteressati quando, in alcuni casi, hanno addirittura posto ostacoli.

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