Acquedolci, la protesta del mondo agricolo va avanti: nasce la rete dei “Trattori siciliani”
Hanno dato vita alla “Carta di Aquedolci” le rappresentanze di agricoltori, allevatori, autotrasportatori ortofrutticoli, i rappresentanti delle autonomie locali , dei consumatori e dell’artigianato che ieri sera si sono riuniti in assemblea presso l’aula consiliare del Comune di Acquedolci.
Un incontro organizzato da Francesco Calanna, presidente del GAL Nebrodi Plus e promotore del distretto del Cibo, al quale erano presenti diversi sindaci del territorio, rappresentanti del CNA Agroalimentare, del movimento “Sicilia alza la voce”, del “movimento autotrasportatori”, associazioni consumatori e attivisti del mondo agricolo dell’area nebroidea, dove è stato presentato il documento della rete dei “Trattori siciliani” in cui viene rivendicata la dignità al lavoro degli agricoltori e un giusto valore economico alla qualità dei prodotti agricoli siciliani, mantenendo quei metodi di coltivazione sostenibile avviati da tempo, con tanto di richiesta alla presidenza della Regione siciliana, di convocazione degli stati generali dell’Agricoltura, per avviare un processo di riforma Agraria sostanziale e strutturale.
Gli agricoltori e gli allevatori siciliani dicono basta ai monopoli delle multinazionali e alle lungaggini della burocrazia e rivendicano il diritto ad un reddito giusto e ad un riequilibrio del rapporto con la GDO; politiche comunitarie, nazionali e regionali a sostegno dell’attività, consapevoli che l’uomo è libero solo se può vivere del proprio lavoro e non di sussidi. “Non vogliamo abbandonare la nostra terra per andare ad ingrossare le fila di chi, in passato, allettati da una vita più comoda e senza angherie, sono andati via per non tornare mai più – scrivono nel manifesto della Rete. Vogliamo continuare la nostra attività agricola, che sovraintende al bene comune, garanzia di pace, benessere e democrazia nel nostro paese. Vogliamo essere liberi dal giogo delle multinazionali che tendono sempre più a controllare la “banca del cibo” schiacciandoci sotto il tallone dei loro monopoli, rapinandoci della nostra biodiversità vegetale e animale, frutto del sapiente lavoro di selezione di generazioni di Agricoltori e oggi nelle mani di pochi speculatori dediti al solo profitto.
La rete dei “Trattori siciliani”, movimenti di agricoltori e allevatori, adotta come simbolo il trattore per rendere evidente il riferimento ad uno strumento che ha significato l’affrancamento dell’uomo dalla schiavitù della zappa, rendendo più produttivo il terreno coltivato e sfamando milioni di persone.
“Oggi questo simbolo lo vogliamo elevare a simbolo di un nuovo rinascimento agricolo – affermano. Chiediamo una seconda riforma agraria siciliana, senza il bagno di sangue della prima, ma con la stessa forza, la stessa passione e la stessa determinazione. Ieri la lotta era per la terra, oggi per garantire il giusto reddito dell’agricoltore. La RETE, democraticamente gestita, elabora e definisce il seguente MANIFESTO di rinascita e chiama a sostegno tutti coloro i quali sono consapevoli che NOI siamo i produttori di ricchezza primaria VERA nell’isola e portiamo, dai campi alla tavola, prodotti sani e di qualità a beneficio del benessere e della salute dei cittadini garantendo la Ioro sufficienza alimentare”