Acquedolci, rigettata la misura per un giovane gravato da pregiudizi di polizia
La Questura di Messina – Divisione Anticrimine – aveva avanzato al Tribunale di Messina – Sez. Misure di Prevenzione – una richiesta di applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per anni tre a carico del giovane M.C. residente in Acquedolci.
A fondamento della richiesta della misura, la Questura di Messina rappresentava che si trattava di un soggetto di pessima condotta, gravato di numerosi pregiudizi di polizia, accumulati fin dalla minore età; tradottisi in altrettanti procedimenti penali a suo carico, per delitti di rilevante allarme sociale che apparivano sintomatici della attuale ed elevata pericolosità sociale. Inoltre, sempre la Questura, faceva presente che il settore criminale di elezione di M.C. era da rinvenirsi nel traffico illecito di sostanze stupefacenti a scopo di lucro che ne comportava uno stabile inserimento in un contesto criminale.
A ciò si aggiungono le ulteriori e recenti condotte violente commesse in ambito familiare, che hanno determinato l’applicazione di misure cautelari nei confronti di M.C..
L’avv. Benedetto Ricciardi difensore di M.C. invece ha fatto rilevare che alcune condotte poste in essere dal proprio assistito non pregiudicano la sicurezza e la tranquillità pubblica; invece in ordine al reato di maltrattamenti in famiglia, l’Avv. Ricciardi ha rilevato che manca una statuizione di condotta nel merito a fronte dell’incertezza probatoria derivante dagli sviluppi dibattimentali. Pertanto, il Tribunale accogliendo la tesi difensiva dell’avv. Benedetto Ricciardi ha ritenuto non sussistente la base indiziaria per applicare la chiesta misura e per tali motivi, ha rigettato la proposta di applicazione della misura della sorveglianza speciale.