Alastra, il 19 aprile il processo approda in Cassazione
Il prossimo 19 aprile la seconda sezione penale della Corte di Cassazione potrebbe mettere la parola fine sul processo Alastra, scaturito dall’operazione antimafia dei carabinieri che il 30 giugno 2020 portò al fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, nei confronti di 11 persone ritenute, a vario titolo, responsabili di “associazione mafiosa, estorsione, trasferimento fraudolento di beni, corruzione, atti persecutori, furto aggravato e danneggiamento”.
A proporre ricorso gli imputati Antonio Alberti, Giuseppe Farinella, Francesco Rizzuto, Giuseppe Scialabba e Mario Venturella condannati, in secondo grado, a 10 anni (Alberti), 12 anni (Farinella), 10 anni (Rizzuto) 15 anni e 10 mesi (Scialabba), 2 anni (Venturella). Nell’inchiesta, coordinata dai sostituti Bruno Brucoli e Gaspare Spedale, erano stati ricostruiti – anche grazie alla collaborazione delle presunte vittime – 11 episodi estorsivi.
All’udienza penale presenti anche le parti civili
I Comuni di Castelbuono, Pollina (entrambi rappresentati dall’avvocato Ettore Barcellona) e Castel di Lucio, oltre che al Centro Pio La Torre (entrambi difesi dall’avvocato Francesco Cutraro), e a una serie di altre associazioni: Sos Impresa, Solidaria, Associazione Caponnetto, Fai, Acis, Rete per la legalità Sicilia, Addio Pizzo, Confcommercio, Confesercenti e Sincindustria (rappresentati dagli avvocati Salvatore Caradonna, Maria Luisa Martorana, Lanfranca Gaetano Fabio, Galasso Alfredo, D’Antoni Valerio, Martorana Davide, Mancuso Salvatore, Gemelli Maurizio) Grande assente, come già rimarcato in diverse occasioni, il Comune di San Mauro Castelverde che non ha presentato l’istanza per costituirsi parte civile. Per la parte civile Mammana Michelangelo, ci sarà l’avvocato Fausto Maria Amato
Nel blitz dei carabinieri del 30 giugno 2020 finirono sotto inchiesta anche Antonio Giuseppe Dimaggio, assistito dall’avvocato Santo Vincenzo Trovato, e l’ispettore della polizia penitenziaria Giuseppe Rubbino, difeso dall’avvocato Luca Angeleri, i cui reati, sono in corso di giudizio, con rito ordinario, presso il Tribunale di Termini Imerese. Prossima udienza prevista per il prossimo 28 febbraio con la discussione del pubblico ministero, dei legali delle parti civi e delle difese degli imputati.