Martedì 28 maggio, centinaia di agricoltori dei Nebrodi, migliaia provenienti da tutta la Sicilia, si mobiliteranno per una manifestazione organizzata da Coldiretti, che si concluderà a Palermo. Parte così l’ennesimo grido d’aiuto dell’agricoltura dell’Isola che combatte da settimane con animali che muoiono di fame e di sete, campi bruciati dalla siccità, con oltre il 70 per cento di grano e fieno andato perso. In vista della manifestazione di protesta annunciata abbiamo chiesto all’avv. Gabriella Regalbuto alcune sue considerazioni in merito agli aiuti promessi dal Governo nazionale e regionale.
L’estate in Sicilia è ormai iniziata e la siccità stringe in una morsa la nostra regione; dopo la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale sono stati destinati 20 milioni di euro per sostenere i primi interventi sul territorio, dopo il decreto agricoltura e l’emendamento per cui 15 milioni del Fondo di Solidarietà Nazionale per l’anno 2024 verranno destinati ad indennizzare le imprese, e di recente l’ARS ha approvato la norma che ha stanziato dieci milioni di euro per acquisto foraggi e trasporto acqua alle aziende colpite dalla siccità.
Il Governo Meloni ha fatto quanto promesso: ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale per la siccità destinando ingenti risorse alla nostra Regione; lo stesso ha fatto il Governo regionale e i nostri Deputati all’ARS che hanno messo a disposizione delle aziende agricole i primi 10 milioni di euro dal bilancio regionale; “i primi” perché quelli immediatamente reperibili e spendibili.
Adesso si auspica che questi fondi vengano erogati immediatamente. Se la Regione dovesse tardare nell’erogazione degli aiuti le nostre aziende rischierebbero di arrivare ad un punto di non ritorno. Servono però procedure snelle, gestite direttamente dal Dipartimento Agricoltura, senza alcun intermediario e soprattutto senza i soliti cavilli burocratici.
Per le aziende transumanti la questione è ancora più complessa; molti allevatori hanno già fatto richiesta di transumanza ma spesso i controlli dei veterinari tardano ad arrivare e pertanto lo spostamento degli animali è interdetto fino all’esito delle procedure.
Fratelli d’Italia ha chiesto che nei controlli venga data priorità alle aziende transumanti o, in alternativa che, in deroga, venga autorizzata la transumanza per motivi di benessere animale con l’esecuzione dei controlli nel codice aziendale di destinazione. Questo garantirebbe innanzitutto migliori condizioni di benessere animale e permetterebbe inoltre agli allevatori di abbattere i costi giornalieri; un allevamento medio, di circa 30 UBA, oggi, sta acquistando in media 2000 litri di acqua al giorno; acqua che spesso viene distribuita in zone difficilmente raggiungibili con ulteriori costi di trasporto.
Si attende l’esito del prossimo Comitato di Sorveglianza del PSR che dovrebbe riconoscere le condizioni di forza maggiore e circostanza eccezionali che consentirebbero l’applicazione delle deroghe alle regole comunitarie della PAC e il riconoscimento di procedure semplificate nell’erogazione degli aiuti. L’attenzione è alta.