Antoci a Reggio Calabria: “N’drangheta e mafie azzoppano il futuro”
“Bisogna ripartire dal concetto fondamentale di Legalità e Sviluppo, questo è l’unico modo per consentire ad una società moderna di progredire e fare impresa in maniera sana e concorrenziale”. Giuseppe Antoci, Responsabile Legalità del Pd ed ex Presidente del Parco dei Nebrodi, ha aperto così ieri sera a Reggio Calabria, presso la sala del Consiglio Regionale della Calabria, il convegno dal titolo “Legalità d’impresa e Sviluppo economico”.
Al convegno, organizzato da “Patto Civico”, hanno partecipato, insieme ad Antoci, il Comandante Regionale dei Carabinieri Forestali della Calabria Col. Giorgio Maria Borrelli, il giornalista – Responsabile Legalità della Federazione Nazionale della Stampa – Michele Albanese, da anni sotto scorta, e il Maggiore Rocco Lupini.
“La n’drangheta e le mafie azzoppano il futuro e costringono le imprese a sostenere i costi aggiuntivi per esempio del pizzo, non pensando che accettare questa violenza non fa altro che allungare l’agonia di una impresa che dopo questa scelta è giàdestinata al default ” – continua Antoci.
Con Giuseppe Antoci, questa mattina, ospite a Radio Rai Uno, è stata affrontata anche la vicenda dell’uccisione del giornalista slovacco e della sua fidanzata. Proprio ieri, la testata Slovacca Trend racconta dell’inchiesta del giornalista ucciso Jan Kuciak che stava proprio occupandosi dei Fondi Europei per l’agricoltura in mano alle associazioni criminali ed in particolare della n’drangheta. L’articolo pone in luce il “Protocollo Antoci”, e la legge grazie allo stesso approvata, considerando l’esperienza italiana come uno strumento importante per indebolire le infiltrazioni della criminalità nelle politiche comunitarie.
“Jan Kuciak stava indagando anche sulle truffe ai Fondi Europei per l’agricoltura in mano alla n’drangheta – dice Antoci a Rai Radio Uno -. Eravamo convinti che il business miliardario si facesse anche fuori dall’Italia ma adesso ne abbiamo la certezza. Se avessero avuto anche in Slovacchia il Protocollo, oggi legge dello Stato, tutto ciò non sarebbe accaduto. Sono stato contattato dalla Slovacchia per collaborare ad un eventuale progetto pilota e ovviamente mi sono messo a disposizione ” – conclude Antoci.