Autostrade Siciliane, prosegue iter per la trasformazione

Procede con determinazione l’iter per la trasformazione del Consorzio per le Autostrade Siciliane da “ente pubblico non economico” a “ente pubblico economico”, dopo l’approvazione all’ARS del Disegno Di Legge regionale 783 e l’ok del Ministero.

Seguendo l’iter legislativo previsto, nelle ultime settimane è stato adeguato lo strumento statutario dell’ente che nei giorni scorsi ha incassato il voto favorevole del Consiglio Direttivo del Consorzio, presieduto dall’avvocato Francesco Restuccia, dalla vicepresidente avv. Chiara Sterrantino, dal consigliere arch. Sergio Gruttadauria e dal direttore generale ing. Salvatore Minaldi. Stamane è giunto anche il via libera dell’Assemblea dei Soci per la definitiva approvazione del nuovo statuto che da domani sarà a disposizione della Regione Siciliana per la convalida definitiva, che di fatto completerà il processo di trasformazione dell’ente.

La trasformazione poggia le basi sul decreto legge n. 386 del 5 dicembre 1991che prevede che gli enti di gestione delle partecipazioni statali e gli altri enti pubblici economici, nonché le aziende autonome statali, possono essere trasformati in società per azioni (con capitale interamente posseduto in questo caso dalla Regione Siciliana), ritenuto più adatto ai fini della gestione dell’impresa.

C’è grande soddisfazione all’interno di Autostrade Siciliane, e il Consiglio Direttivo esprime: “Piena soddisfazione per l’esito dei lavori che ci portano oggi a vivere un momento storico importante, un passo epocale tanto auspicato, quanto atteso, che si inserisce nel più ampio progetto di rilancio definitivo del Consorzio, iniziato con la ripresa delle attività straordinarie di controllo e manutenzione su tutta alla rete e la ripartenza dei cantieri della Siracusa-Gela. Il nuovo Ente che nascerà, mantenendo le stesse finalità istituzionali, potrà usufruire di maggiore agilità giuridico-burocratica ed efficienza amministrativa e gestionale, rendendo la gestione più reattiva e vicina alle esigenze dell’utenza. Mantenendo l’obbligo di assicurare una gestione controllata delle risorse pubbliche, avrà l’opportunità di operare investimenti con procedure più snelle e funzionali, e risolvere finalmente tutte le anomalie giuridico contrattuali, sofferte da decenni con il personale, e sopperire alle carenze di risorse umane”.

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Redazione