Brolo, né violenza privata né minacce: assolto il consigliere Scaffidi
Assolto perché il fatto non sussiste. È la motivazione con cui Giudice del Tribunale di Patti, dott. Mandanici, ha prosciolto il consigliere comunale di Brolo, Gaetano Scaffidi, accusato di violenza privata e minacce commesse nei confronti di un altro consigliere comunale.
Dopo ben 8 anni, dal giugno 2014, si conclude con l’assoluzione il procedimento penale a carico dell’attuale esponente della minoranza brolese. Per la violenza privata, il Giudice ha emesso sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste mentre per il reato di minacce l’assoluzione è avvenuta per intervenuta remissione e accettazione della querela. Anche il PM aveva richiesto l’assoluzione perché il fatto non sussiste.
“Un processo lungo e snervante – ha commentato Scaffidi in un nota stampa – che mi ha pesantemente condizionato non solo emotivamente e politicamente ma anche professionalmente. Infatti, l’essere accusato pubblicamente di aver commesso determinati reati (basti pensare che nella originaria querela era stato addirittura ipotizzato un sequestro di persona) mi ha, sin dal primo momento, enormemente turbato e scioccato, anche perché, come ho sempre sostenuto, l’episodio in questione, durato oltretutto meno di 2 minuti, è avvenuto in circostanze assolutamente diverse da quelle denunciate, cosa che è chiaramente emersa anche durante il dibattimento.
Ho sempre avuto fiducia nella magistratura e confidato nel solito egregio lavoro svolto dal mio legale di fiducia Avv. Massimiliano Fabio che ringrazio di cuore per l’impegno e la enorme professionalità. Dopo tutti questi anni ritengo comunque di poter affermare, con molta amarezza, che quel clima pesante e avvelenato iniziato nel 2014 e proseguito per diversi anni, con responsabilità di tutti, ha condizionato la vita di molti di noi. Fortunatamente con il passare del tempo, infatti, con quel collega consigliere comunale abbiamo chiarito, in maniera civile, le nostre posizioni, anche in riferimento a quel controverso episodio.
Ma rimane, per il sottoscritto, la grande amarezza per questi lunghi 8 anni trascorsi da imputato per reati gravi che sapevo di non aver assolutamente commesso. Amarezza che oggi si trasforma in sollievo e soddisfazione per questa sentenza di assoluzione” – conclude il consigliere comunale.