Un 46enne di Bronte è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia. Le indagini, coordinate dal pool di magistrati specializzati in reati che riguardano la violenza di genere, hanno fatto luce su continui episodi nati da litigi con la moglie anche per futili motivi, nel corso della loro vita matrimoniale iniziata nel 1996.
L’uomo l’avrebbe accusata di infedeltà minacciandola di morte, alludendo a un fatto di cronaca nera nel quale una donna era stata uccisa dal marito. La conseguente decisione di procedere alla separazione, comunicata dalla moglie, avrebbe scatenato l’ira dell’uomo, che avrebbe minacciato non solo di distruggere la casa ma anche di ucciderla. Il 46enne avrebbe inoltre “esteso” le sue invettive contro i suoceri.
Il comportamento aggressivo e violento è stato confermato anche dal figlio minore della coppia. Ma, come spesso accade, la donna in un primo momento ha deciso di non voler più procedere nei confronti del marito, sostenendo che si era scusato con lei e che il suo “stringerle le mani al collo” era da intendersi come uno “scherzo” e non una violenza fisica.
Dopo soli cinque giorni però si è nuovamente recata dai carabinieri comunicando, stavolta in maniera chiara e definitiva, la propria volontà di procedere nei confronti del marito, che è stato portato nel carcere catanese di Piazza Lanza.