Cominciano a pesare seriamente i disservizi, sul piano sanitario, nel comune di Capizzi. Disservizi che il primo cittadino del piccolo centro montano, Leonardo Giuseppe Principato Trosso, più volte a segnalato all’ASP di competenza senza, tuttavia, riuscire ad risolvere le diverse questioni e/o ottenere risposte chiare ed esaustive. E così il sindaco, dopo mesi di vani e vari tentativi andati sistematicamente disattesi, prende carta e penna e scrive al presidente della regione siciliana Renato Schifani.
“On.le Presidente, mi rivolgo a Lei per rappresentarle una problematica che da diversi mesi oramai affligge la nostra Comunità e sulla quale non vediamo un minimo cenno di risoluzione. Da circa 4 mesi nel nostro comune l’ASP di Enna non effettua il servizio di diabetologia, ciò causa un grande disaggio per l’Utenza sottoposta a piano terapeutico che si vede costretta a raggiungere periodicamente l’Ospedale di Nicosia o talvolta Enna per una semplice prescrizione di Farmaci. Per la risoluzione della problematica, l’ASP di Enna ha bandito avvisi ed è riuscita a coprire l’area sud della provincia e quasi tutta l’area Nord, uno dei pochi esclusi dalla copertura del servizio il Comune di Capizzi, casualmente unico centro non alla provincia alla provincia di Enna.
La cosa che più infastidisce è il fatto che l’ASP di Enna ogni qualvolta viene contattata tira fuori la circostanza che i medici individuati accettano tutte le sedi e rifiutano le ore assegnate settimanalmente al presidio di Capizzi. On.le Presidente, su questo modus operandi esprimo il mio più vivo dissenso, ritenendo gravemente colpevole di questo fatto non il professionista medico che rifiuta la nostra sede disagiata, ma bensì l’ASP di Enna che consente una simile valutazione discrezionale consentendo di coprire un servizio secondo le esigenze del medico professionista e non secondo una obiettiva valutazione sulla necessità in relazione all’utenza da servire. Un simile ragionamento non risulta assolutamente condivisibile, tutto sempre nel rispetto dei diritti del lavoratore che talvolta opta per un regime parttime delle ore, ma non sicuramente sulla sede dove prestare servizio, che come sopra detto deve essere il frutto di attenta valutazione dei bisogni su cui l’ASP competente per territorio non può assolutamente prescindere.
Noi non possiamo assolutamente tollerare questa situazione e per questo Le chiedo un suo interessamento personale per la risoluzione della problematica. A questo problema da qualche settimana si è aggiunto quello della sospensione del servizio di prelievo del sangue, per cui una folta utenza è rimasta senza servizio, a questo si aggiunge il fatto che sul nostro territorio non ci sono laboratori di analisi private ed il dado è tratto. SIg. Presidente, pensi al periodo invernale in cui a causa delle avversità atmosferiche le strade risultano impraticabili per ghiaccio o neve e si prenderà conto come la nostra situazione è veramente disastrosa, assistiamo giorno dopo giorno ad un lento depotenziamento dei servizi sanitari che porteranno alla scomparsa dei piccoli centri montani. DI contro spesso la politica si riempie la bocca in programmi di investimento che mirano il ripopolamento dei piccoli borghi montani (Investimenti PNRR), ma di cosa stiamo parlando?.
On.le Presidente a conclusione le chiedo di prendere a cuore la nostra situazione ed intervenire presso gli organi competenti affinché la situazione sanitaria nel Comune di Capizzi, venga attenzionata per come merita e soprattutto affinché non vengano calpestati i diritti dei cittadini perché abitare a Capizzi non deve essere una punizione, ma una semplice scelta di vita.”