I primi problemi di stabilità del versante su cui si sviluppa il quartiere Fortina a Capizzi, sui Nebrodi, risalgono a oltre quindici anni fa: una serie di frane e smottamenti che le piogge contribuirono a rendere ancora più pericolosi al punto che l’area, che ha la più alta classificazione di rischio, venne chiusa al traffico. Da allora, una lotta contro il tempo per dotare l’intervento di un progetto esecutivo e delle risorse necessarie ad eseguire i lavori.
Impegni che l’Ufficio per il contrasto del dissesto idrogeologico si è pienamente assunto e con esito positivo. Nel 2020 infatti gli esperti della catanese Geosurvey si è aggiudicata l’appalto, a effettuare le necessarie indagini di tipo geologico e a pianificare le soluzioni più idonee per realizzare un definitivo consolidamento del quartiere. Tutte le opere, a cominciare dal nuovo muro di sostegno e dalla pavimentazione della strada, dovranno essere rivestite con pietra locale secondo le indicazioni della soprintendenza dei Beni culturali Messina. L’operazione di messa in sicurezza promette, tra l’altro, di rilanciare il turismo in un sito che vanta un patrimonio artistico non indifferente.
“Abbiamo rispettato le procedure – commenta il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, alla guida della Struttura commissariale – affidando le indagini per il documento progettuale e imprimendo un’accelerazione all’iter burocratico”. Oggi il finanziamento dei lavori per un importo di 550 mila euro. “Riqualificare i centri abitati delle nostre comunità – prosegue il governatore – vuol dire non solo garantire la loro sicura fruibilità, ma anche recuperarli all’economia, alle attività artigianali e produttive, alla vita”.
L’area in questione, in pieno centro storico del Comune nebroideo, si presenta con stradine sconnesse e con numerose lesioni agli edifici privati, fatti sgomberare in via cautelativa. Il crollo del muro di sostegno ha innescato un progressivo dissesto geomorfologico che, in questi anni, si è cercato di contenere in attesa di un intervento organico e risolutivo. Tra le soluzioni tecniche individuate, il rifacimento del muro che cinge il sito, a salvaguardia del centro abitato, da realizzare in calcestruzzo armato con tiranti di ancoraggio con barre dywidag e fondazioni dirette, e la pavimentazione della strada, con rivestimenti in pietra locale.