Il gruppo consiliare “CambiAmo Capo” continua imperterrito nell’attività ispettiva di indirizzo e controllo dell’Amministrazione Ingrillì e degli uffici finanziari del Comune di Capo d’Orlando, con la nota “Operazione Verità”. Il tempo della paziente e fiduciosa attesa è abbondantemente scaduto e, ad un mese di distanza, è stato protocollato un secondo sollecito da parte dei cinque consiglieri di opposizione, finalizzato a concludere l’iter del percorso già avviato, nella scorsa consiliatura, per far luce sulle passività accumulate dal comune paladino in 30 anni di scriteriata gestione politico amministrativa.
Infatti, dopo le sonore batoste della Corte dei Conti, del Collegio dei Revisori dei Conti e le reiterate sollecitazioni della Segretaria Comunale, agli uffici competenti, la stessa nei giorni scorsi aveva comunicato ai consiglieri Renato Mangano, Sandro Gazia, Linda Liotta, Felice Scafidi e Giuseppe Truglio che “anche gli elenchi relativi al Contenzioso, richiesti più volte dalle SSLL, sono finalmente a vostra disposizione…”, confermando, ancora una volta, la correttezza e professionalità dei cinque consiglieri impegnati a scongiurare il default, pur se consapevoli che i documenti finanziari sono “infedeli” come evidenziato puntualmente dalle loro articolate dichiarazioni di voto sfavorevoli al bilancio di previsione 2020/2022, al rendimento 2019 e alle misure correttive proposte dall’amministrazione attiva, ai numerosi rilievi della Corte dei Conti relativi ai documenti finanziari 2015 e 2016.
Ora è arrivato il momento di sollecitare il Collegio dei Revisori dei Conti, perché dopo quasi 40 giorni (avrebbero dovuto rispondere entro 20 giorni come da regolamento di Contabilità) non hanno ancora riscontrato la richiesta di “verificare la gestione provvisoria periodo 01/08/2021- 30/04/2022” e di “inoltrare al consiglio comunale un apposito referto sulle risultanze di tale verifica, per le valutazioni e per i provvedimenti di propria competenza”, in considerazione che i richiamati consiglieri comunali ritengano che le spese impegnate nel citato periodo siano state effettuate in violazione del Testo Unico degli Enti Locali.