Sarebbero, al momento, una cinquantina gli avvisi di procedimento di sospensione della licenza commerciale od artigianale, inviate in una prima fase, dal Comune di Capo D’Orlando ad attività commerciali per i tributi sinora non versati.
Si tratta di bar, ristoranti, pub, alimentari, rivendite di frutta e verdura, attività artigianali, panetterie e forni, società edili e di trasformazione che, dal 2021, hanno evaso in parte o interamente i tributi comunali. Dall’occupazione del suolo pubblico all’imposta sulla casa (Imu), da quella sui rifiuti (Tari) sino a quella sulle affissioni.
Il Comune dichiara dunque guerra agli esercizi commerciali che non pagano, o hanno versato solo parzialmente le tasse e da loro 15 giorni di tempo per regolarizzare la propria posizione. Il contrasto agli evasori passa da un regolamento che prevede la revoca, il mancato rinnovo e rilascio di licenze, autorizzazioni, concessioni, nel caso in cui il commerciante non abbia pagato i tributi comunali.
Un provvedimento necessario quello adottato a Palazzo Europa per contrastare il grave fenomeno della evasione tributaria che a Capo D’Orlando resta su livelli alti. Senza demonizzare una intera categoria, è però innegabile che fra le utenze commerciali il tasso di evasione superiore al 50% sia assolutamente patologico. Chi evade le tasse è colpevole, gravemente colpevole di contribuire a creare disservizi alla città e in città, senza dimenticare, visto la maggiore evasione si registra per la Tari, che spesso proprio queste utenze sono quelle che contribuiscono in modo significativo alla produzione di rifiuti.