La minoranza consiliare del Comune di Capo D’Orlando affronta l’argomento ” Rendiconto 2022″ definendo il Documento Finanziario “infedele”, ponendo altresì l’interrogativo: “Come reagirà la Corte dei Conti?” I consiglieri Renato Carlo Mangano, Sandro Gazia, Linda Liotta, Felice Scafidi, Giuseppe Truglio accendono i riflettori sulla quella che definiscono bocciatura per l’Amministrazione Ingrillì, smascherata da CambiAmo Capo e dal Collegio dei Revisori dei Conti, unitamente alla Segretaria Generale e all’Ufficio Contenzioso, che nella scorsa seduta, per bocca dell’assessora Giacoponello, ha dovuto comunicare il ritiro della proposta di deliberazione, per adeguarla “ai suggerimenti dell’Organo di Controllo “.
Amara vittoria la nostra e scrivere che lo avevamo detto non servirebbe a nulla. Forse, anzi, per prima cosa servirebbe a quei cittadini che ci hanno dato fiducia e il ruolo di “Controllo e di Indirizzo” perché finalmente oggi hanno una tangibile idea di quali siano state le difficoltà che CambiAmo Capo ha dovuto affrontare per entrare in possesso di documenti contabili “blindati”, per anni chiesti con l’Operazione Verità e da mesi sollecitati dal Collegio dei Revisori dei Conti.
In secondo luogo “lo avevamo detto insistentemente che i documenti finanziari erano infedeli perché c’erano anche debiti fuori bilancio da riconoscere”; tutto ciò è servito per svegliare l’ufficio contenzioso ed economico-finanziario, far riflettere i colleghi di maggioranza e a non far desistere gli organi di controllo nella loro tenace ricerca delle “voragini” create da vent’anni di malsana amministrazione, che se n’è fregata sul dove sarebbe andata a sbattere la città, con conseguenze nefaste per cittadini e imprenditori. In terzo luogo, la consapevolezza che per l’amministrazione Ingrillì sarà impossibile venir fuori dall’angolo buio in cui si è andata ad incastrare, che tra l’ altro dovrà operare in “Gestione Provvisoria “, cioè con scarsi margini di spesa; fino all’approvazione del previsionale 2023/2025, i cui termini sono ampiamente scaduti potrà assumere solo obbligazioni tassativamente regolate dalla legge e quelle necessarie ad evitare che siano arrecati danni patrimoniali.
Per nessuno è una bella considerazione. Deve essere chiaro a tutti che l’assessore al bilancio è in un vicolo cieco, cioè dovrà seguire un percorso obbligato dettato dal rigoroso rispetto dei ” Principi Generali di Contabilità degli Enti Locali “recepiti nei rilievi, suggerimenti e proposte formalizzate nei verbali dei Revisori dei Conti, come peraltro con piglio cattedratico, nella scorsa seduta consiliare, ha spiegato chiaramente il presidente Alfio Spinella . Non ci saranno più margini per opinabili scelte politiche o peggio di “Finanza Creativa”, perché ormai si sono accesi i riflettori sulla reale situazione economica finanziaria del Comune di Capo d’Orlando e la Corte dei Conti è ancora in attesa di ricevere i documenti finanziari cui termini di approvazione sono ampiamente scaduti.Vanno trovate delle soluzioni tecnico-contabili-politiche per scongiurare giurare il Default, con la consapevolezza che per uscire dalla palude in cui si è trovata, suo malgrado, la comunità paladina, sarà necessario un lungo periodo di sacrifici per tutti e di scelte difficili e ponderate.
Con quale serenità e obiettività si può parlare di festeggiamenti per il primo centenario di Capo d’Orlando, se prima non si approvano il Rendiconto 2022 e i bilanci di previsione 2023/2025- 2024/2026 per confermare la “sostenibilità del Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale”?Vogliamo restare con i piedi per terra e capire che stiamo consegnando ai giovani una città di macerie? Sono le generazioni future che dovranno sopportare il peso dei debiti che saranno chiamati ad onorare.