Caronia, restituiti beni confiscati all’imprenditore Lo Re

La Corte d’appello di Reggio Calabria ha disposto la restituzione dei beni all’imprenditore 60enne di Caronia Giuseppe “Pino” Lo Re. Si tratta di un patrimonio di circa un milione e mezzo di euro. I giudici hanno inoltre rigettato la proposta di sorveglianza speciale a suo carico con obbligo di soggiorno.

Nel 2015 il Tribunale misure di prevenzione di Messina dispose il sequestro a carico di Lo Re di tre società, due nel settore della vendita auto ed un nightclub. Furono inoltre sequestrati sette immobili a Caronia, rapporti finanziari e sei tra autocarri e auto.

Secondo la Direzione distrettuale antimafia, Lo Re aveva accumulato il proprio patrimonio per i stretti rapporti con Sebastiano Rampulla, deceduto nel 2010, già rappresentante provinciale di “cosa nostra” per la provincia di Messina. Quest’ultimo era fratello di Maria e di Pietro, in particolare quest’ultimo era stato condannato all’ergastolo poiché ritenuto “l’artificiere” della strage di Capaci.

I presunti rapporti di Pino Lo Re con la mafia sono stati raccontati anche da alcuni pentiti. Su questo aspetto i giudici di Reggio Calabria hanno evidenziato come le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia riguardano un arco di tempo molto vasto e siano molto datate ed, inoltre, siano connotate tutte da una evidente genericità. “Sulla scorta delle emergenze del procedimento – si legge nel provvedimento – non è possibile formulare un giudizio di pericolosità sociale nei confronti del proposto”.

La decisione del collegio reggino è arrivata dopo un rinvio della Cassazione datato 2018, che a sua volta aveva annullato una decisione della Corte d’Appello di Messina del luglio 2017.

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Pubblicato da
Redazione