Francesca Randazzo è un’adolescente di Castel di Lucio, il piccolo centro della provincia di Messina incuneato al confine tra i monti Nebrodi e le Madonie. Una quattordicenne con una passione singolare, quella per il calcio giocato, indubbiamente ereditata dal padre Vincenzo che in età giovanile si è distinto in paese raggiungendo calcisticamente livelli che nessuno, sino ad ora, ha mai raggiunto, calcando campi importanti di categorie come l’Interregionale, l’attuale serie D.
Francesca, inizia a muovere i primi passi inseguendo la palla, dalla quale non si separava mai. Nemmeno la notte. Le coetanee dormivano abbracciate alle bambole, lei ad un pallone. Le bambole ricevute in regalo facevano tutte la stessa fine: decapitate e la testa del giocattolo utilizzata come palla per fare palleggi e tiri in una porta improvvisata in cucina. Il pallone, o qualsiasi cosa che avesse una forma sferica, attraeva Francesca come il miele attrae le mosche. Una bambina instancabile, con tanta energia positiva, ma, soprattutto, con le idee molto chiare.
A chi gli chiedeva cosa desiderasse fare da grande rispondeva: “Voglio diventare una calciatrice. Da grande voglio giocare in serie A”. Una risposta alla quale non viene data alcuna seria considerazione perché detta da una bambina, che non sa che il calcio è uno sport solo maschile, che avrebbe anche potuto rispondere qualsiasi altra cosa: l’astronauta, la principessa, la ballerina. Nessuno adulto però, nel valutare la risposta, tiene in considerazione le doti calcistiche e la determinazione di Francesca. Quella determinazione, che porta a fissare l’obiettivo e fare di tutto per raggiungerlo a qualsiasi costo, tramite la quale l’adolescente castelluccese arriva a sottoscrivere un contratto con il Sassuolo, il club calcistico che milita in serie A. Sia con la divisione maschile, che con quella femminile.
Francesca è riuscita ad impostare e dare una forma al proprio sogno. Dal “Chianazzu” di Castel di Lucio, la località in cui passava giornate intere a giocare a calcio con soli maschietti coetanei, a Reggio Emilia; passando da Capo d’Orlando dove ha giocato, e migliorato la propria formazione, nella scuola calcio News Eagles, ma anche da Genova, dove ha pure superato il provino per le femminili del Genoa Calcio. La ragazzina determinata, risoluta e tenace, piena di energia, di forza, grinta, volontà, con tanti sacrifici ha superato ogni pregiudizio, ogni stereotipo, legato al calcio femminile, e si trasferirà a Reggio Emilia dove, il prossimo 15 agosto inizierà la preparazione pre-campionato con la squadra della primavera femminile del Sassuolo.
Un nuovo percorso formativo, anche dal punto di vista scolastico, che gli darà la possibilità di realizzare in toto il sogno di sempre. Giocare in A. Un percorso difficile e pieno di ostacoli che Francesca – intervistata dal nostro giornale – consapevole di ciò che l’attende, si dice determinata ad affrontare con la giusta carica. Il primo ostacolo, per il prodigio 14enne, sarà superare la lontananza dalla propria terra, da casa, dalla famiglia e dagli affetti che l’hanno sempre motivata e sostenuta.
Noi di Nebrodi News augurando i più sinceri auguri, diamo appuntamento a Francesca alla prossima intervista. Quando sarà un’affermata calciatrice professionista.