Castel di Lucio, l’esempio che spiega la differenza tra individuo e cittadino
In ogni parte del mondo esistono cittadini eccezionali, dotati di grande senso civico, altruismo, senso della comunità, amore per il proprio paese e per i propri concittadini. Si riconoscono per la tendenza di mettere a disposizione parte del loro tempo al servizio degli altri.
Un caso di questi l’abbiamo riscontrato a Castel di Lucio dove due castelluccesi, residenti al nord per opportunità lavorative, facendo rientro nel proprio paese natio per le vacanze estive, notando per la circonvallazione bottiglie, carte, sacchetti di plastica abbandonati da qualche incivile, rinunciando a mezza giornata di mare o di stare al bar a bere una birra in compagnia di qualche amico, si sono rimboccati le maniche e armati di sacchi, pattumiera e di tanta buona volontà hanno ripulito il ciglio del lungo tratto di strada che perimetra il centro abitato.
Un comportamento, quello di Salvatore e Carmelo, improntato al massimo rispetto dell’ambiente e della comunità. Azioni come queste vanno esaltate e prese d’esempio. Un esempio dal quale emerge l’essere cittadino che, a differenza dell’essere individuo, il quale viene considerato nella sua singolarità, per natura normalmente egoista che pensa sempre e solo a se stesso, è parte integrante e membro attivo di una collettività per cui agisce ed opera.
Fare parte di una collettività significa avere responsabilità personali e doveri, seppur parziali, nei confronti della collettività stessa. Ognuno di noi deve si, pensare di tenere pulita la propria casa, ma contribuire a tenere pulito il pezzettino di strada antistante il portone della propria abitazione. Se tutti ci comportassimo in questo modo, si innescherebbe un processo virtuoso secondo il quale chi da agli altri, alla fine, riceve dagli altri senza nulla chiedere.