Nella prossima primavera, a distanza di 5 anni, torna a Castel di Lucio l’appuntamento dei cittadini con le elezioni amministrative. I castelluccesi saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo sindaco e per esprimersi sul rinnovo del Consiglio comunale. In vista dell’importante momento nel piccolo centro dei Nebrodi si cominciano a registrare i primi movimenti.
Nessun clamoroso movimento, almeno per il momento. Per i colpi di scena dobbiamo attendere la fine delle festività pasquali che quest’anno ricadono tra la prima e la seconda decade del mese di aprile. Da queste parti, non si capisce perché, le cose importanti vengono rinviate e trattate, con il giusto impegno, “duoppu i festi”.
Secondo i ben informati l’attuale sindaco di Castel di Lucio, Pippo Nobile, è pronto a ricandidarsi ed il gruppo con il quale il primo cittadino ha amministrato nell’ultimo quinquennio il paese, ben felice di sostenerlo. L’unica cosa che pare turbare l’intera squadra sarebbe l’uscita dalla scena politica locale annunciata dall’onnipresente assessore Antonio di Francesca. L’assessore del fare. Colui il quale, sin dal primo giorno della sua investitura ad amministratore si è speso, più del dovuto, per le problematiche quotidiane del Comune. Non lo diciamo noi, lo dicono i cittadini.
Per la “perdita” invece del consigliere Dino Viglianti, che cinque anni fa si era candidato con Nobile ed ha contribuito all’elezione a sindaco di quest’ultimo, nessun lutto al braccio. L’attuale gruppo di maggioranza, che aveva messo alla porta Viglianti con un’espulsione del consigliere plateale e inaspettata, come quella di Zidane nella finale mondiale del 2006, non sente l’esigenza di ricucire i rapporti con l’agronomo. Secondo il gruppo pronto a risostenere la candidatura di Nobile, i colpi di testa di Viglianti sono stati troppi e più violenti rispetto alla testata con la quale il capitano della nazionale di calcio francese mise al tappeto Materazzi.
Viglianti, dal canto suo, è pronto a riscendere in campo e a rimettersi in gioco come ha, implicitamente, fatto capire in occasione dell’ultimo consiglio comunale affermando che da quel momento avrebbe iniziato a lavorare con chiunque fosse disponibile a costruire una proposta alternativa per le prossime elezioni amministrative: “che tra gli impegni da assumere terrà conto della richiesta di trasformare il rapporto di lavoro da tempo parziale a tempo pieno a favore dell’intera platea di lavoratori”
Quindi se la maggioranza che sostiene Nobile non vuole più saperne di Viglianti, la proposta alternativa sulla quale il consigliere autonomo è disposto a lavorare in vista delle prossime amministrative, dovrà necessariamente essere elaborarla con altri. Con il gruppo rappresentato dalla minoranza consiliare o con Giuseppe Iudicello, altro soggetto di cui negli ultimi giorni si è sentito tanto parlare.
La minoranza consiliare, formata dai consiglieri Alessandro Giordano, Giuseppe Presti e Fedele Nicolosi, secondo indiscrezioni, da giorni è impegnata a ricompattare le fila di simpatizzanti e sostenitori. Nicolosi, che nel 2018 nella corsa per la poltrona di primo cittadino con Nobile perse lo scranno per soli 95 voti, non è certo di volersi ricandidare. Quel ch’è certo invece, secondo i ben informati, è che Nicolosi sia riuscito a tirare dentro il gruppo che si prepara a sfidare Nobile, Liborio Patti, un altro nome noto nel panorama politico locale. Pare che i due avrebbero stretto accordi in occasione delle elezioni regionali quando entrambi in paese collaboravano sponsorizzando lo stesso candidato per un posto all’ARS.
I nomi che circolano, in seno al gruppo di minoranza, quali possibili sfidanti di Nobile, sono quelli di Fedele Nicolosi, nonostante, come abbiamo detto, lo stesso afferma di non volersi impegnare in prima persona, e quello di Alessandro Giordano. Ma la compagine politica dal cilindro, all’ultimo minuto, potrebbe tirar fuori Giuseppe Giordano. Il ragioniere Pippo Giordano, altro nome noto del panorama amministrativo, in passato candidato sindaco contro Giuseppe Franco, attuale assessore di Nobile.
Giuseppe Iudicello, l’infermiere dipendente dell’Asp di Messina, che in passato ha ricoperto più volte il ruolo di consigliere comunale e di assessore nel piccolo centro nebroideo, è alla finestra. Da circa un anno movimenta la piccola comunità con qualche iniziativa di carattere culturale organizzata dalla Sezione locale di BCsicilia, l’Associazione a carattere regionale che si occupa di salvaguardia e valorizzazione dei beni culturali e ambientali, nella quale lui riveste il ruolo di presidente, testando spesso il terreno.
Un terreno difficile battuto da volti noti della politica che si organizzano in gruppi, coalizioni, squadre per arrivare primi ed amministrare il proprio paese. Una cosa è certa: se non ci saranno novità stravolgenti, a vincere le elezioni a Castel di Lucio sarà l’usato sicuro che darà la sconfortante sensazione ai castelluccesi del “già visto.” Al di là dei nomi ad avere la visione scontata del remake è tutta la campagna elettorale. Non diciamo che si debba andare per forza alla ricerca del nuovo – l’imperante nuovismo in politica in questi anni ha generato i mostri dell’incompetenza al potere – ma una certa rinfrescata nell’offerta, agli elettori, non avrebbe di certo dispiaciuto.