Sono le piccole cose che fanno la differenza, e questo a Castel di Lucio lo sanno bene. In una società che tende ad appiattire, omologare, standardizzare ogni cosa e che privilegia la rapidità e lo schematismo della sintesi ai tempi lunghi e alla minuzia dell’analisi, l’attenzione al dettaglio diventa un valore sempre più raro. Dettaglio dal quale non si può prescindere nella cucina contadina rurale, semplice dove ai piatti, in fase di preparazione, non bisogna necessariamente dedicare tempo ed approssimarcisi con passione. Tempo e passione con i quali, partendo da ingredienti poveri, si riescono a creare piatti gustosi e saporiti.
Quella de “I favi squadati” è una tradizione antichissima che in un passato non troppo lontano, a Castel di Lucio, era in grado di coinvolgere una intera comunità: ogni quartiere aveva i suoi “quadaruna” (foto apertura) – grandi pentoloni di rame – nei quali venivano messe a bollire le fave che poi venivano servite con un intingolo di olio, aceto, sale e pepe nero, il tutto accompagnato naturalmente da un buon bicchiere di vino rosso. Un atmosfera di festa coinvolgente nella quale chiaramente non potevano mancare musica e ballo. Di questa antica tradizione non si conoscono con certezza le origini.
Molto probabilmente, questo “rito”, celebrato dopo la pesatura delle fave, era il modo con il quale le comunità contadine intendevano ringraziare i santi Pietro e Paolo per il buon esito del raccolto, inoltre alle fave venivano riconosciuti anche poteri “purificatori” in grado di estinguere i peccati: ogni fava mangiata un peccato espiato. Con il passare del tempo e con il progressivo impoverimento demografico che ha colpito anche il piccolo comune nebroideo sono diventate sempre di meno i “quadaruna” accesi nei diversi quartieri e da ormai parecchi anni è della Pro Loco, patrocinata dal Comune di Castel di Lucio, il compito di mantenere viva questa antica tradizione. Compito che l’Associazione presieduta da Nino Rinaldi assolverà anche quest’anno. L’appuntamento è fissato per sabato 29 giugno, dalle ore 20 in piazzetta Margherita.