Castell’Umberto, dopo tre anni di restauro riapre il Seminario Estivo

Dopo i tre anni di lavori di restauro, sabato 10 settembre è avvenuta la cerimonia di riapertura del Seminario Estivo di Castell’Umberto. La struttura, a sessant’anni dalla sua inaugurazione, è stata riconsegnata alla Diocesi di Patti, dopo essere stata riportata alla sua originaria bellezza. Ad averla voluta è stato il compianto Vescovo Mons. Giuseppe Pullano che l’ha inaugurata il 5 agosto del 1962.  

Sin dal suo arrivo in Diocesi (nel 2017) Mons. Guglielmo Giombanco ha subito intercettato il desiderio di tanti che auspicavano la non più procrastinabile ristrutturazione del Seminario Estivo di Castel’Umberto e, con la stessa tenacia di Mons. Pullano, si è prontamente adoperato nell’individuazione dei fondi necessari, superando non poche difficoltà di natura burocratica. Un primo contributo straordinario concesso dalla Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana e i successivi fondi, messi a disposizione dalla Diocesi, ha dato la possibilità di riportare in soli tre anni l’importante struttura del Seminario Estivo all’originaria bellezza, rendendola così fruibile da tutti coloro che vorranno trascorrere dei momenti di riflessione, preghiera, formazione e distensione.

Una intensa gioia era più che percepibile nei numerosi sacerdoti presenti all’inaugurazione, affettivamente molto legati al luogo per le estati trascorse durante gli anni di Seminario. Analoga emozione era evidente anche nei tanti laici che nel nostro Seminario Estivo hanno trascorso momenti di formazione attraverso le tante esperienze di campi-scuola o altri incontri di formazione spirituale.

All’inaugurazione era presente anche Mons. Carmelo Ferraro che, durante gli anni del suo episcopato a Patti, ha sempre pensato il Seminario di Castell’Umberto come un vero e proprio centro di formazione spirituale non solo per i seminaristi e i sacerdoti, ma anche per tutti i laici della Diocesi.

All’inizio della inaugurazione, prima della benedizione e del taglio del nastro, Mons. Gu­glielmo Giombanco ha ricordato come i sogni condivisi diventano sempre “realtà”. E così è stato per il sogno di riavere il Seminario finalmente restaurato.

All’ingresso è stata scoperta la lapide ricordo di questo momento così tanto atteso e oggi, finalmente, vissuto con intensa partecipazione da parte dei numerosi presenti.

Nel salone, il Direttore dei lavori Architetto Franco Brancatelli, ha dato “i numeri” riguardanti i lavori effettuati con meticolosa precisione da parte sia dei professionisti che hanno curato la progettazione e messa a norma dell’intera struttura e degli oltre 200 operai complessivamente coinvolti in tutta la durata dei lavori. La struttura avrà una capienza di oltre 50 posti letto in stanze singole, oltre a due appartamenti e altre stanze con più posti letto e due camerate, debitamente attrezzati di servizi igienici, per ospitare campi-scuola per ragazzi.

Il Rettore don Emanuele Di Santo si è fatto voce dell’intera comunità diocesana nell’esprimere parole di gratitudine nei riguardi di Mons. Giombanco per aver fortemente voluto e seguito, in prima persona, tutte le fasi della ristrutturazione del Seminario Estivo. Ha quindi ringraziato quanti hanno risposto con generosità alla “raccolta fondi” espressamente voluta dal Vescovo a partire dal dicembre del 2021.

Riprendendo la parola il Vescovo ha augurato a tutti di poter sentire sempre il Seminario Estivo di Castell’Umberto come la propria “casa” e ha ricordato ai presenti come la fruizione della struttura è già stata richiesta da diverse Diocesi della Sicilia per attività di natura spirituale.

Ha, quindi, ringraziato don Luigi Santoro per aver accettato di guidare la gestione della Casa assieme ad una Comunità di Suore della Congregazione Marta e Maria che arriveranno prossimamente.    

Dopo il momento della presentazione e dei ringraziamenti ci si è trasferiti nella vicina Cappella dove si è potuta ammirare nella volta la riproduzione dell’affresco raffigurante la “Nigra Sum” e i Santi Diocesani che si trova nella volta della Basilica del Santuario di Tindari. Prima della benedizione, a conclusione del momento di preghiera, Mons. Vescovo ha voluto mostrare il nuovo calice da lui donato alla Cappella del Seminario.

I presenti sono stati, poi, invitati a visitare liberamente tutti gli ambienti: le stanze, i saloni, la cucina e il grande refettorio dove, a conclusione della mattinata, si è svolto un breve momento di fraternità.

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Pubblicato da
Davide Di Giorgi