Cesarò, l’assurda crisi idrica nel territorio più ricco di riserve d’acqua
L’emergenza idrica a Cesarò si fa sempre più preoccupante considerando che si aggrava di anno in anno. Lo ha evidenziato in una nota il sindaco di Cesarò, Katia Cerardi, indirizzata al presidente Schifani, al Prefetto di Messina, agli assessori regionali all’energia e dei servizi di pubblica utilità e delle infrastrutture, alla Protezione Civile e al Commissario di Governo contro il dissesto idrogeologico nella Regione Siciliana.
La situazione che vive Cesarò è assurda quanto incredibile afferma il primo cittadino. Assurda per il fatto che il territorio comunale ha molta più acqua di quanto potrebbe servirne agli abitanti dell’intero comprensorio, considerato che è forse quello più ricco di riserve idriche dei Nebrodi. Incredibile ed inconcepibile, invece, che ancora nel 2024, comunità come quella cesarese, non possano essere usufruire di un servizio idrico dignitoso per precarietà legate interna delle condotte e la vetustà della rete di adduzione al serbatoio comunale
Servizio che, ciò nonostante, gli abitanti di Cesarò sono costretti a pagare cifre assurde per il pagamento di energia elettrica che occorre per far funzionare la stazione di pompaggio che preleva l’acqua da pozzi alimentati da falde etnee. L’ufficio finanziario del Comune liquida all’Enel circa 300 mila euro l’anno, ma la portata dell’acqua garantita dal gestore dei pozzi (Acoset Spa), non è sufficiente per soddisfare i bisogni della comunità.
La Ceraldi “profondamente sconfortata”, evidenzia altresì che la crisi idrica “sta mettendo a dura prova la qualità della vita e la sostenibilità della comunità”, evidenziando anche le criticità che interessano il comparto delle attività imprenditoriali. A rischio anche la “giornaliera erogazione” che avrebbe conseguenze sui servizi igienico-sanitari.
Eppure, all’indomani dell’insediamento, la giunta Ceraldi ha promosso la stesura di un progetto per la realizzazione della condotta “per caduta”, dalla sorgente di contrada Angherone, che l’assessorato regionale all’Energia, con D.D.G. n. 421 del 20 aprile 2023, ha ammesso a finanziamento per oltre due milioni e mezzo di euro.
“Abbiamo chiesto al Dipartimento regionale dell’energia, per tramite l’ufficio stampa della presidenza della Regione, le motivazioni per le quali non è stato ancora emanato apposito Decreto di finanziamento, senza il quale non è possibile appaltare i lavori per la costruzione dell’importante rete di adduzione che andrebbe realizzata con procedure di emergenza – conclude il primo cittadino cesarese. Siamo in attesa di una risposta.”