Comune di Mistretta contro l’ATI Idrico: discussione collegiale fissata il 7 novembre
Il Comune di Mistretta, così come altri Enti della Provincia, si è opposta al nuovo sistema idrico integrato e anche la newco mista chiamata a gestirlo.
Con ricorso al ministero dell’avv. Paolo Starvaggi, del foro di Patti, infatti, l’Ente ha impugnato tanto la Delibera di Commissariamento del Comune di Mistretta, quanto la successiva Delibera con la quale il Commissario ad acta, sostituendosi all’Ente, ha proposto l’“Approvazione statuto della società partecipata “Messinacque s.p.a.” per la gestione del servizio idrico integrato dell’ATI Messina e relativi allegati”, e tutti gli atti presupposti, successivi e connessi, ivi compresi gli atti di gara volti alla selezione del socio privato.
È da ricordare, infatti, che il Comune di Mistretta, allorché ebbe a trattare l’argomento in Consiglio Comunale, si espresse all’unanimità contro la “scelta calata dall’alto” di fare parte dell’Ati idrico, così come oggi è stato ideato, ossia a partecipazione mista pubblico-privato.
Nel ricorso è stata proposta domanda cautelare, ai fini della sospensione degli atti impugnati e della procedura di gara, sebbene già sospesa in virtù di un Decreto Presidenziale reso in un giudizio pendente sulla medesima questione, proposto da altro Ente, ed il Presidente ha accolto in sede monocratica la domanda contestuale di abbreviazione dei termini, fissando la camera di consiglio per la trattazione collegiale per il prossimo 7 novembre, in occasione della quale si discuterà sulla conferma del provvedimento di sospensione dell’efficacia degli atti di gara, unitamente ad altri 5 giudizi, proposti da altrettanti Comuni della Provincia (Messina, Letojanni, Montalbano Elicona, Librizzi e San Piero Patti).
È da precisare che, sebbene i giudizi proposti dagli Enti vertano sulla medesima questione, il Comune di Mistretta ha sollevato anche censure che riguardano esclusivamente le sorgenti e gli impianti presenti all’interno del territorio mistrettese, in quanto gravati da usi civici, e che quindi non possono essere sottratti alla loro destinazione.
Nel dettaglio, il legale sant’agatese incaricato dal Comune amastratino, ha posto in evidenza che l’iter in corso di concessione in via diretta e definitiva alla società d’ambito della gestione del Servizio Idrico che attinge le sorgenti del Comune di Mistretta, gravate da uso civico e pertanto qualificate bene collettivo, arrecherebbe, ove venga definita, un grave ed irreparabile pregiudizio – anche economico – alla collettività di riferimento, che ha il diritto di decidere che le stesse vengano gestite in economia, direttamente ovvero affidate a soggetto individuato dal Comune in grado di gestirle nell’interesse della collettività titolare dell’uso civico.
Ne consegue che il Comune di Mistretta dovrà essere tenuta fuori dalla Società d’Ambito, e, in ragione di ciò, non potrà che essere rifatta la gara di selezione del socio privato, previa adozione di un nuovo piano finanziario e di un nuovo bando, dai quali andranno esclusi gli impianti e le sorgenti presenti nel territorio di Mistretta.