Comune di Mistretta: crisi d’acqua e di cervelli

di Giuseppe Salerno
02/10/2020

Avete presente l’entusiasmo e la trepidazione con le quali i bambini attendono l’arrivo di Babbo Natale che porterà loro i doni, alla vigilia della festa che celebra la Natività? Ecco, allo stesso modo, centinaia di famiglie stamattina a Mistretta trepidavano attendendo, da parte del Comune, l’erogazione dell’acqua a favore delle proprie abitazioni. A centinaia di famiglie, e a diverse attività commerciali, per 4 giorni è stata “negata” l’acqua. Il motivo ufficiale? “Scarsità di risorse nelle sorgenti che alimentano gli acquedotti comunali.”

Effettivamente nell’ultimo periodo nelle vasche dell’acquedotto pubblico si riversa una modesta quantità di acqua, ma il problema che certamente è determinato dalla scarsità di risorse nelle sorgenti e dalla scarsa piovosità, qualcuno l’avrebbe dovuto e potuto affrontare e risolvere per tempo. Il problema – come abbiamo già avuto modo di trattare in altre inchieste– è stato determinato dalla mancata cura dei 54 bottini che custodiscono le sorgenti in cui ultima manutenzione risale al 2014.

In diversi castelletti abbiamo accertato, lo scorso agosto, che l’acqua fuoriusciva dai canali di sovrappieno disperdendosi nelle campagne. Non solo. Nei pressi del centro abitato del Comune amastratino insistono dei pozzi, 6 per l’esattezza, strapieni d’acqua, tutti collegati, con apposita rete, ai serbatoi comunali. Anche questi dal lontano 2014 non vengono manutenzionati. Si trovano tutti provvisti di pompe sommerse, funzionanti, ma con problemi ai quadri elettrici. Il mancato intervento sui guasti ai quadri elettrici non consente di mettere in funzione le pompe e quindi di poter utilizzare l’acqua trasferendola nelle cisterne per essere clorata e redistribuita agli utenti.

Recentemente, a seguito di un nostro articolo, nel quale veniva segnalata la presenza di questi pozzi, il Comune decide d’intervenire in uno di questi che prontamente viene rimesso in funzione. Ma chi si è occupato di rimettere in moto il sistema di pompaggio lo ha fatto con un’approssimazione da far schifo. La pompa di pescaggio è stata collegata direttamente alla fonte di energia by-passando il quadro elettrico. Risultato: dopo 60 ore, la pompa programmata in maniera continuata, finisce di funzionare e nell’acquedotto non arriva più l’acqua dal pozzo

Ciò, presto, si traduce in disagio. Il disagio legato ad una crisi idrica causata si dalla mancanza di acqua, ma, principalmente dalle limitate capacità programmatiche, organizzative e dalla superficialità di qualcuno. Da qualche dipendente pagato con i soldini dei cittadini. La vera crisi, se vogliamo dirla tutta, è di natura etica, morale e intellettuale. Una crisi profonda dell’intelligenza dalla quale emerge la sufficienza e l’approssimazione che qualche dipendente comunale mette nell’espletamento del proprio lavoro.

La brillante idea di distribuire stamattina l’acqua a tutta la città, non suddividendola  a quartieri, posticipando l’erogazione di un giorno, ripartendo le risorse disponibili all’intera utenza, non è venuta agli addetti al servizio acquedotto, bensì ai cervelli che “dirigono” l’ufficio tecnico di Mistretta. Gli stessi ai quali farebbe comodo che molte vicende comunali, d’interesse collettivo, rimanessero confinate tra le mura del “palazzaccio”.

Gli stessi cervelli che partendo da un ragionamento sottile, ossia che in inverno l’acqua erogata dalle due vasche comunali piene raggiunge e soddisfa tutti, hanno pensato di differire di un giorno l’erogazione delle risorse, convinti che il pieno d’acqua sarebbe bastato per tutti. Le menti eccelse hanno però trascurato un piccolo particolare: d’inverno l’acqua viene erogata giornalmente quindi i contenitori per l’approvvigionamento, in ogni casa, non sono completamente a secco, com’erano stamattina dopo 3-4 giorni di mancata erogazione

Oggi questo giornale è stato tempestato di segnalazioni da parte di cittadini che lamentavano la mancata erogazione dell’acqua. Utenti residenti in via Gramsci, nella circonvallazione, nel quartiere Santa Caterina, nelle case popolari, in via delle Nazioni Unite… Abbiamo trasferito i malumori dei cittadini alla Commissione prefettizia, che avevamo contattato per avere delle spiegazioni in merito. Apprendiamo dalla stessa che sarebbe già stato dato incarico ad una ditta per le verifiche sulla funzionalità delle pompe e dei quadri elettrici per riattivare 5 pozzi dei 6 pozzi. Il prossimo lunedì dovrebbero iniziare i lavori.

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