La Commissione straordinaria che regge le sorti del Comune di Mistretta a seguito dello scioglimento dell’Ente per mafia, è riuscita, non con poche difficoltà, a risolvere un’altra problematica venutasi a creare nella passata legislatura.
I funzionari prefettizi sono riusciti ad accordarsi con Gilma S.R.L., la Società alla quale l’Ente amastratino aveva affidato, con ordinanze sindacali, il servizio di raccolta, smaltimento e conferimento rifiuti dal novembre 2014 al dicembre 2015, per una transazione in cui il comune di Mistretta s’impegna a versare la somma di € 174.046,09 oltre iva, per saldare un debito determinatosi nel sopracitato periodo di riferimento che aveva raggiunto la somma di € 290.076,81 oltre interessi e spese legali, come deciso dal Tribunale di Patti che accoglieva il ricorso per decreto ingiuntivo presentato dall’avvocato incaricato dalla Gilma S.R.L. il 12 aprile 2019.
La Commissione straordinaria approva e riconosce, altresì, il debito fuori bilancio di € 90.713,01, oltre interessi, a favore della ditta Ecolandia S.R.L. alla quale l’ex sindaco Porracciolo, con ordinanze sindacali, aveva affidato il servizio di raccolta, smaltimento e conferimento alla Società per il periodo ottobre-novembre 2016.
Dalle delibere adottate dalla Commissione, che spiegano nel dettaglio l’origine dei sopracitati debiti, si evincono le motivazione per cui il Comune, nel corso della passata legislatura, non ha versato quanto dovuto alle Società che avevano espletato il servizio ed emesso regolari fatture. Le motivazioni sono allucinati e marcano l’incapacità gestionale sia dell’Amministrazione che degli Uffici competenti, oltre ad un’inammissibile mancanza di programmazione.
L’Ente – riportiamo testualmente – non provvedeva alla liquidazione delle fatture, non essendo stato preventivamente assunto relativo impegno di spesa, per insufficienza di risorse finanziarie nel piano di programmazione 2014. Alcune di queste fatture non sono state saldate poiché non veniva adottata la preventiva deliberazione di Giunta municipale di presa d’atto e di assegnazione delle somme. Gravissimo.
Dalla delibera di consiglio Comunale numero 35 del 28 aprile 2016, che tratta l’approvazione del bilancio di previsione 2015, si evince che parte di questi debiti fuori bilancio, ed altri ancora, all’epoca dei fatti, non furono certificati dell’Ufficio tecnico, ciò nonostante il bilancio venne comunque approvato, con i pareri sfavorevoli espressi sia dal funzionario dell’area Economica finanziaria che dall’allora revisore unico dei conti. Ma questa è un’altra storia.