Ancora una volta le comunità dei Nebrodi, compresa quella di Galati Mamertino, assistono impotenti ad una nuova ondata di notifiche di cartelle esattoriali riferite al Consorzio di Bonifica 11 di Messina.
Nelle ultime settimane, infatti, sono diversi i cittadini dell’hinterland nebroideo che lamentano questa assurda imposizione, attivata peraltro dall’Agenzia delle Entrate – Riscossione, non tanto per gli importi richiesti (che corrispondono, in media, a poche decine di euro) ma per l’ assenza del servizio di bonifica concretamente attivato o realizzato sui terreni oggetto della richiesta di somme ai relativi proprietari.
Ed infatti, al netto di pochissimi interventi realizzati dal Consorzio di Bonifica 11 di Messina negli anni 2022 e 2023 – su espressa richiesta del Comune di Galati Mamertino – per il decespugliamento della strada di “Bufana” (che collega il Comune di Galati con quello di San Salvatore di Fitalia) non risulta essere mai stata effettuata dal consorzio nessuna attività di Bonifica sui terreni oggetto delle cartelle di pagamento, i quali terreni (nella stragrande generalità dei casi) risultano essere del tutto abbandonati, caduti in successione ovvero intestati a cittadini deceduti.
E qui, dunque, il paradosso: si chiede alle comunità il pagamento di un importo per servizi di Bonifica mai programmati o realizzati concretamente, in spregio, pertanto, alle disposizioni Regionali che regolano l’attività dei Consorzi e si gravano i cittadini che si sono già opposti o si vogliono opporre all’imposizione ritenuta ingiusta e illegittima di costi di un giudizio alla Corte di Giustizia Tributaria (che ha già accolto numerosi Ricorsi presentati) che risultano essere molto spesso superiori rispetto all’importo richiesto con le stesse cartelle.
“E’ necessario, quindi, attivare nel più breve tempo possibile un tavolo tecnico a livello territoriale e regionale che coinvolga tutti i rappresentanti delle comunità interessate nonché la deputazione Regionale allo scopo di dibattere concretamente circa l’opportunità di sciogliere o ridiscutere definitivamente i Consorzi di Bonifica i quali, alla luce delle modalità di gestione, anche economica, appaiono sempre più l’ennesimo “carrozzone” di cui, soprattutto in questo particolare e difficile periodo, le comunità Siciliane non hanno certamente bisogno – scrive il primo cittadino di Galati Mamertino Vincenzo Amadore
“Della questione si era ampiamente interessata mesi fa l’ On. Bernardette Grasso, la quale – sollecitata anche da diversi Sindaci – aveva presentato una richiesta di audizione alla Commissione Attività Produttive, al fine di verificare quanto lamentato dai contribuenti ed – eventualmente – procedere allo sgravio delle cartelle – continua Amadore. In questo senso ho già investito della problematica anche il collega Maurizio Zingales, Sindaco di Mirto e presidente ANCI del coordinamento per i piccoli comuni Siciliani, che mi ha garantito pieno sostegno ed i primi cittadini di San Salvatore di Fitalia, Giuseppe Pizzolante, di San Marco d’ Alunzio, Filippo Miracula, di Longi, Nino Fabio e di Librizzi, Renato Di Blasi i quali condividono con me i timori delle comunità rappresentate per una tassa considerata iniqua e ingiusta”.