In un momento così difficile, le avversità causate dal Covid 19 hanno messo in ginocchio l’economia generale con diverse attività ed aziende che si trovano in grosse difficoltà. Il Governo, sia quello nazionale che quello regionale, hanno promesso degli aiuti concreti, ma conoscendo la lentezza della macchina burocratica in Italia si rischia un vero tracollo, e se non si interverrà in tempi ristretti attraverso un contributo da destinare alle aziende difficilmente si potrà aspirare in una pronta ripresa.
L’attivazione degli ammortizzatori sociali, ordinari ed in deroga, indispensabili a fronteggiare l’emergenza generata dalla pandemia, rappresenta una risposta efficace ma non tempestiva alle necessità primarie dei lavoratori e delle loro famiglie. I tempi necessari per l’istruttoria delle richieste e per la definizione dei procedimenti non sono compatibili con il loro stato di bisogno. E’ necessario un piano d’azione che consenta ai lavoratori di ricevere con modalità di pagamento veloci una parte dell’integrazione salariale richiesta.
Lo studio Labor Consultans del dott. Carmelo Re, Consulente del lavoro, con un documento, che è stato inviato anche a tecnici ed amministratori regionali e nazionali, sottolinea come l’INPS e gli Organismi preposti, ricevute le domande di CIG dalle aziende, procedano con effetto immediato alla liquidazione diretta a favore dei lavoratori aventi diritto dell’acconto del 70% dell’integrazione spettante accompagnata dall’obbligo per gli Istituti di Credito di non ritenere l’importo liquidato dall’INPS a copertura di sofferenze pregresse.
“Tutto ciò – spiega Re a Nebrodi News – consentirebbe ai lavoratori, nell’attesa della chiusura dell’istruttoria delle richieste di CIG, di avere un reddito minimo di resistenza ai bisogni primari nella fase più critica dell’emergenza. Devono, comunque essere definite rapidamente le modalità operative telematiche per rendere la concessione degli anticipi più rapida possibile”.