Cos’è il Na’vi: regole della lingua creata per Avatar

di Redazione
11/01/2023

La lingua Naʼvi (Naʼvi: Lìʼfya leNaʼvi) è una lingua fittizia creata originariamente per il film Avatar del 2009. Nel franchise cinematografico, la lingua è parlata dai Naʼvi, una razza di umanoidi sapienti indigeni della luna extraterrestre Pandora.  La lingua è stata creata da Paul Frommer, professore presso la USC Marshall School of Business, con un dottorato in linguistica. Naʼvi è stata progettata per adattarsi alla concezione del regista James Cameron di come dovrebbe suonare la lingua nel film. Doveva essere realisticamente apprendibile dai personaggi umani immaginari del film e pronunciabile dagli attori, ma  al contempo non doveva assomigliare troppo a nessun linguaggio umano. Quando Avatar è uscito nel 2009, Naʼvi aveva un vocabolario di circa mille parole, ma la comprensione della sua grammatica era limitata al creatore della lingua. Tuttavia, le cose sono cambiate quando Frommer ha ampliato il lessico a più di 2600 parole e ha pubblicato la grammatica Na’vi, rendendolo così un linguaggio relativamente completo, apprendibile e utile. Per questo motivo, approcciarsi al Na’vi è tutt’altro che semplice: per quanto appaia grammaticalmente impossibile, esistono diverse regole che possono essere scoperte online, su piattaforme apposite che aiutano a risolvere diversi interrogativi: ad esempio, cliccando in questo collegamento potrai conoscere tutti i casinò tradizionali sparsi nel Mondo. Non resta che saperne di più. 

Struttura e uso della lingua Na’vi

La lingua Naʼvi è stata sviluppata rispettando tre vincoli significativi. In primo luogo, Cameron voleva che il linguaggio suonasse alieno ma piacevole e attraente per il pubblico. In secondo luogo, poiché la trama includeva umani che hanno imparato a parlare la lingua, doveva essere una lingua che gli umani potessero plausibilmente imparare a parlare. E infine, gli attori dovevano essere in grado di pronunciare i dialoghi Naʼvi senza difficoltà irragionevoli

Tutti gli elementi linguistici Naʼvi si trovano nelle lingue umane, ma la combinazione è unica.

Il linguaggio immaginario Naʼvi di Pandora non è scritto. Tuttavia, ne è tratta fatta una trascrizione in studio per gli attori di Avatar. Alcune parole includono: zìsìt “anno”, fpeio “sfida cerimoniale”, ‘awve “primo”, muiä“fiero”, tireaioang “spirito animale”, tskxe “roccia”, kllpxìltu “territorio”, uniltìrantokx “avatar”

Vocali, consonanti e grammatica

La lingua Na’vi conta 7 vocali semplici e 4 dittonghi, le consonanti sono invece 20. Naʼvi ha un ordine delle parole libero. Ad esempio, l’inglese “I see you” (un saluto comune in Naʼvi), può essere espresso nei seguenti modi nella lingua Naʼvi:

Oel ngati kameie

Ngati oel kameie

Oel kameie ngati

Tutte queste forme in Naʼvi sono ugualmente corrette. Tuttavia, man mano che le frasi diventano più complesse, alcune parole, come aggettivi e negativi, dovranno rimanere in una posizione più o meno fissa nella frase, a seconda di ciò che l’aggettivo o il negativo stanno descrivendo.

Sostantivi, aggettivi e verbi

I sostantivi nella lingua Naʼvi presentano un numero maggiore di distinzioni rispetto a quelli nella maggior parte delle lingue umane: oltre ad avere il singolare e il plurale, Na’vi ha forme duali speciali per oggetti che contano due elementi (occhi, mani, ecc.), che sono comuni nel linguaggio umano. Inoltre, questo articolato linguaggio fittizio presenta anche forme per oggetti che contano tre elementi, cosa che nelle lingue umane si riscontra solo con i pronomi. 

Ancora, i sostantivi della lingua Na’vi vengono declinati in casi, come accade nella lingua latina. Il complemento oggetto è contrassegnato con il suffisso accusativo -ti; mentre il complemento d’agente con il suffisso ergativo -l; infine, un soggetto intransitivo non ha suffisso. Vi sono altri due casi: genitivo in -yä e dativo in -ru; e anche un marcatore di argomento -ri, utilizzato per introdurre l’argomento della frase.

Il genere dei sostantivi (maschile e femminile) è solo occasionalmente (e facoltativamente) contrassegnato. Gli aggettivi Naʼvi non sono flessi, cioè non concordano con il sostantivo a cui si riferiscono, e possono essere collocati prima o dopo il nome. Sono contrassegnati da una sillaba “a”, posta sul lato più vicino al sostantivo. I verbi si coniugano per tempo e aspetto, ma non per persona. Cioè, registrano distinzioni come “io sono, ero, vorrei”, ma non come “io sono, noi siamo, lei è”. La coniugazione si basa esclusivamente sugli infissi, che sono come i suffissi ma vanno all’interno del verbo. “Cacciare”, ad esempio, è taron, ma “cacciato” è t⟨ol⟩aron, con l’infisso ⟨ol⟩.

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