Il numero dei positivi al Covid in molti comuni dei Nebrodi continua a salire vertiginosamente fino addirittura, in diversi centri, a raddoppiare nel giro di 24 ore.
E’ il caso, per esempio, di Santo Stefano di Camastra dove da 5 i positivi salgono a 10 e ed il sindaco, Francesco Re, a tutela e salvaguardia della salute, ha deciso di adottare le opportune misure precauzionali di contenimento infettivo.
“Oggi più che mai, è urgente ed indispensabile vaccinarsi – afferma il primo cittadino stefanese – perché farlo consente di essere più sereni e rende più libero e più protetto l’ambiente in cui si vive. Vacciniamoci se vogliamo bene a noi stessi ed ai nostri cari. Rispettiamo le misure di distanziamento e di precauzione se davvero vogliamo impedire che il numero rilevante ,di contagi cresca ancora e costringa ad adottare misure stringenti di contenimento. Sentiti i consiglieri comunali e la giunta comunale, in condivisione con gli stessi ed in raccordo con il competente assessore al turismo, sport e spettacolo Alessandro Amoroso, si è convenuto che, al momento, non essendo assicurate condizioni ottimali di tutela da contagio covid, si rende necessario sospendere tutte le menifestazioni estive già calendarizzate”.
Preoccupante la situazione anche a Motta D’Affermo che da un solo caso di positività, registrato nella piccola frazione di Torremuzza, si passa a 8. Ieri infatti, altri 7 soggetti sono risultati positivi all’antigenico. Aumenti anche a Mistretta dove, dai dati ASP al momento si registra il numero dei positivi più alto dell’intera area: 25.
A Castel di Lucio sono 14, a Pettineo 6, a Capri Leone 6, a Sant’Agata di Militello 8, a Torrenova 4, a Tusa 3 positivi, tutti membri di un unico nucleo familiare.
Oltre i vari appelli a vaccinarsi dei vari primi cittadini, è arrivato anche quello dei medici pediatri. Annamaria Staiano, presidente della Società Italiana di Pediatria ha affermato: “In Italia abbiamo su 10 milioni di bambini un milione di fragili e quindi esposti a manifestazioni severe. L’iniezione scudo è un’arma di difesa per se stessi e per gli altri, per la comunità in generale. Non è affatto vero – come afferma qualcuno – che per i più piccoli i rischi Covid sono a zero. In età pediatrica non possono essere escluse forme severe, che si sono già manifestate e hanno portato fino ad oggi a 30 decessi di soggetti al di sotto dei 18 anni. Noi – conclude Staiano – abbiamo il dovere di proteggere questa fascia più fragile e proteggere la popolazione in generale”.