Un 32enne di Capo d’Orlando è stata condannato definitivamente per diffamazione continuata e aggravata dalla pubblicazione di numerosi post oltraggiosi sul social network Facebook nei confronti dello zio. L’uomo, dopo le condanne in primo grado e in appello, ha visto rigetto il suo ricorso, presentato dall’avvocato Decimo Lo Presti, dalla Corte di Cassazione che l’ha dichiarato inammissibile.
La Cassazione ha stabilito anche la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di 3 mila euro in favore della cassa delle ammende nonché delle spese legali del giudizio, che si aggiungono a quelle liquidate dal Tribunale di Patti in primo grado e dalla Corte d’Appello di Messina in secondo grado.
Il 32enne orlandino dovrà inoltre risarcire i danni patrimoniali e morali subiti anche nel contesto lavorativo dallo zio, parte civile costituita al dibattimento e assistita dell’avvocato Alessandro Nespola, che sono scaturiti delle tante pesanti offese ricevute mediante la diffusione pubblica dei post su Facebook e che saranno quantificati e liquidati dal giudice in sede civile.
Si chiude così una vicenda processuale nata da alcuni dissidi tra parenti che erano anche colleghi di lavoro. L’Autorità Giudiziaria ha censurato ancora una volta il deprecabile contegno di chi, e sono purtroppo tanti, utilizzano Facebook per offendere e diffamare pubblicamente persone loro invise.