Dissesto idrogeologico a Galati Mamertino, Uniti Si Cresce: amministrazione inadeguata
Negli ultimi mesi, il tema del dissesto idrogeologico ha ripetutamente bussato alle porte del Consiglio Comunale di Galati Mamertino. Nonostante la sua importanza vitale per la sicurezza e la vivibilità del territorio, la risposta da parte dell’amministrazione si è dimostrata purtroppo insufficiente e caratterizzata da lentezza e superficialità. Almeno questo è il punto di vista dell’opposizione.
Una proposta ignorata
Il 18 giugno scorso, il gruppo consiliare di minoranza “Uniti si cresce”, composto da Pino Drago, Claudia Bontempo e Bruno Natale, ha avanzato una proposta per discutere in Consiglio Comunale il dissesto che interessa alcune delle aree più vulnerabili del paese: Sant’Antonino, Via Manzoni, la zona di Tornello e il ponte sulla Via Cavour. Questa iniziativa, oltre a sensibilizzare sulla gravità del problema, mirava a trovare soluzioni condivise e a incalzare l’amministrazione affinché agisse in maniera concreta e tempestiva.
A sei mesi di distanza, i risultati sono pressoché nulli. Nonostante i richiami e le sollecitazioni, il Sindaco e l’amministrazione attiva non hanno ancora fornito la documentazione necessaria per avviare un’azione collettiva efficace. “Non possiamo più permettere che il dissesto idrogeologico venga trattato con superficialità”, ha dichiarato Pino Drago, sottolineando come “la sicurezza della nostra comunità è a rischio, e questa amministrazione continua a dimostrarsi assente”.
Anche Claudia Bontempo ha puntato il dito contro il silenzio e l’inerzia dell’amministrazione: “La mancanza di risposte e documentazioni è inaccettabile. Non stiamo parlando di un problema marginale, ma di una questione che riguarda la sicurezza di tutti noi. È ora che si smetta di temporeggiare.”
Gravi criticità in diverse aree
Il dissesto idrogeologico non riguarda soltanto le località sopra menzionate. A queste si aggiungono altre situazioni di forte criticità:
- Zona Bolo e quartiere Misirri: aree che necessitano interventi urgenti e che continuano a peggiorare nell’indifferenza amministrativa.
- Quartiere Galini e Castello di San Basilio: i lavori, iniziati da tempo, risultano ormai fermi, generando preoccupazione per la sicurezza e il rischio di ulteriore degrado.
- Zona Pilieri: un finanziamento da 1,3 milioni di euro, inserito nel Piano per il Sud, è rimasto bloccato per oltre 8 anni senza che si intraveda una conclusione.
- Cimitero Civico: una situazione di dissesto preoccupante che minaccia una zona sensibile e cara alla popolazione.
- Versante “Madre di Dio”: nonostante l’annuncio di un finanziamento in somma urgenza da parte della Protezione Civile a marzo 2023, i lavori non sono ancora partiti, lasciando il territorio in una condizione di fragilità.
Anche su queste questioni, il gruppo di opposizione ha evidenziato l’urgenza di agire. “Ci troviamo di fronte a un’amministrazione che continua a ignorare i problemi reali del territorio”, ha dichiarato Bruno Natale. “Le aree a rischio, come la zona Pilieri e il cimitero civico, sono esempi di come non ci sia una strategia chiara per affrontare il dissesto. I cittadini meritano di più.”
Un grido inascoltato
Quanto emerso dalle sedute consiliari e dalle numerose comunicazioni inviate alle istituzioni superiori evidenzia una chiara mancanza di volontà politica nell’affrontare la questione con serietà e rapidità. Il gruppo consiliare “Uniti si cresce” ha ribadito con forza: “Il dissesto idrogeologico non può aspettare. Ogni ritardo nell’agire non solo aggrava le condizioni delle aree già fragili, ma mette in pericolo la sicurezza della popolazione. Non lasceremo che Galati Mamertino venga abbandonato.”
Conclusione
Il dissesto idrogeologico non può attendere i tempi della burocrazia né la superficialità di chi dovrebbe gestirlo. I consiglieri di minoranza continueranno a battersi affinché le priorità del paese vengano affrontate con la dovuta urgenza. “Non ci fermeremo finché non vedremo interventi concreti su aree come Tornello, il ponte sulla Via Cavour e Sant’Antonino,” ha promesso Pino Drago.
“È ora di passare dalle parole ai fatti, per evitare che Galati Mamertino sprofondi nel dissesto, non solo idrogeologico ma anche amministrativo” dicono i consiglieri.