Droga calata dal balcone, arresti tra Palermo e Monreale
Operazione antidroga dei Carabinieri della Compagnia di Monreale che hanno dato esecuzione a misure cautelari nei confronti di 4 persone, tre finite in carcere e una sottoposta a obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria. Tutti, in concorso tra loro, devono rispondere di produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti.
I provvedimenti, emessi dal gip del Tribunale di Palermo su richiesta della locale Procura, sono frutto di una complessa attività investigativa, condotta dai Carabinieri di Monreale tra l’agosto ed il dicembre 2020, che ha consentito di acquisire un grave quadro indiziario, a carico degli indagati, relativamente alla vendita al dettaglio di sostanze stupefacenti nel quartiere Boccadifalco di Palermo e a Monreale.
L’attività di spaccio, secondo quanto emerso nel corso delle indagini, sarebbe avvenuta in favore di innumerevoli acquirenti provenienti anche da altre province siciliane, previo appuntamento telefonico, attraverso consegna a domicilio o ritiro presso l’abitazione degli indagati, dove lo scambio denaro-stupefacente aveva luogo servendosi di un cesto calato giù dal balcone, modalità utilizzata al fine di eludere i controlli.
Lo spaccio di droghe “pesanti” (nello specifico cocaina e crack) sarebbe stata la principale fonte di sostentamento per le famiglie degli indagati. Le attività di stoccaggio, lavorazione e spaccio sarebbero avvenute anche con il concorso di 2 delle mogli degli indagati (che, pur indagate nel procedimento, non sono state destinatarie di provvedimenti cautelari), nelle loro abitazioni, in cui vivevano anche i figli minorenni; luoghi che sarebbero stati utilizzati come laboratori per “cucinare” e “basare” la cocaina per la produzione del crack.
I proventi del fiorente giro d’affari, stimato in circa 100.000 euro su base annua, sarebbero stati utilizzati anche per garantire il sostentamento dei familiari degli indagati nel corso dei loro periodi di detenzione, e per il pagamento delle spese legali. Durante il periodo delle indagini tutti i nuclei familiari degli indagati percepivano il reddito di cittadinanza.
Nel corso dell’attività investigativa sono già state arrestate in flagranza di reato 4 persone, 7 assuntori sono stati segnalati alla locale Prefettura, e sono state sequestrate circa 150 dosi di stupefacente.
foto ufficio stampa Carabinieri