Tecnici, amministratori locali, esperti e studiosi hanno partecipato ieri a S. Stefano di Camastra al convegno sul rischio idrogeologico dal titolo “Prevenzione, Mitigazione, Interventi Naturalistici e Tecnici, Riforestazione”, organizzato dal Parco dei Nebrodi e dall’Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia.
Un appuntamento realizzato in collaborazione e il patrocinio del Consiglio Nazionale dei Geologi, dell’Università di Messina (Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra e Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra), dell’Università di Palermo (Dipartimento di Scienze della Terra e del Mare), della Federparchi, dell’Associazione Italiana per Ingegneria Naturalistica, Dipartimento Regionale della Protezione Civile, dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, della Federazione Regionale degli Ordini dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali, Periti Agrari e Periti Agrari Laureati.
Dopo il saluto del sindaco della cittadina delle Ceramiche, Francesco Re e le introduzioni ai lavori del Presidente del Parco, Giuseppe Antoci e del Presidente dell’Ordine regionale dei Geologi, Fabio Tortorici, si sono succeduti una serie di interventi qualificati per fornire soprattutto ai tecnici e agli amministratori elementi tecnici riguardante la problematica del dissesto idrogeologico, in un quadro aggiornato sulla gestione del territorio con particolare attenzione a quello nebroideo.
“Occorre massima attenzione da parte di tutti, soprattutto nella prevenzione del rischio idrogeologico, per evitare ciò che è accaduto in questi ultimi anni nel territorio di questa parte della Sicilia creando disastri anche in termini di vite umane e la sottoscrizione del protocollo, che costituisce un centro studi rischi geomorfologici dei Nebrodi e che segue la costituzione di qualche settimana fa di un ufficio che si occupa dei piani di assetto idrogeologico, si muove in questa direzione ”. Lo ha dichiarato Antoci durante il suo intervento.
Tra gli interventi di saluto anche quello del Prefetto di Messina Stefano Trotta, letto dal dirigente della Prefettura Antonio Gullì, in cui si evidenzia come “la conoscenza dei fenomeni e delle cause che determinano rischi di natura geo-idrogeologica, come viene riportato nel preambolo del protocollo firmato a Santo Stefano di Camastra, costituisce, in un territorio fragile come quello dei Nebrodi, un presupposto cardine per poter programmare mirate politiche di prevenzione”.
In particolare nel protocollo sottoscritto dall’Ente Parco, dall’Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia, dal Consiglio Nazionale dei Geologi, L’Università degli Studi di Messina per il tramite il Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra e dall’Università degli Studi di Palermo per il tramite del Dipartimento di Scienze della Terra e del Mare, viene previsto la costituzione di un Centro Studi Rischi Geomorfologici dei Nebrodi (CERIGE).
Il nuovo Centro avrà fra le finalità quello di supportare il Parco e gli Enti Locali nel coordinamento delle azioni e degli interventi di mitigazione del rischio geo-idrogeologico, oltre a svolgere attività di informazione, educazione e sensibilizzazione nei Comuni e nelle scuole dell’obbligo del territorio orientata alla conoscenza dei rischi per la popolazione e per l’ambiente.
Presente anche il Direttore Regionale della Protezione Civile, Calogero Foti, che ha evidenziato il ruolo della Protezione civile come centro di sintesi delle azioni delle varie Istituzioni pubbliche ed associazioni di volontariato che giornalmente operano sulla problematica.