Emergenza suidi, intraprese azioni contro l’invasione della specie selvatica

di Giuseppe Salerno
15/07/2023

Sono diversi i Comuni in provincia di Messina, in particolare sui Nebrodi, alle prese con l’emergenza suidi.  Gli abitanti delle aree montane, ma non solo, vivono una grave situazione a causa del fenomeno, in questi anni colpevolmente sottovalutato, che di recente ha assunto dimensioni insostenibili: la presenza allo stato brado di migliaia di maiali inselvatichiti e cinghiali.

Da qualche settimana a questa parte, molti comuni hanno diramato degli avvisi invitando i propri cittadini a segnalare la presenza di questi animali selvatici nei fondi agricoli o nei pressi delle proprie abitazioni. Gli avvistamenti potranno essere segnalati attraverso un modulo, messo a disposizione della cittadinanza, nel quale bisognerà descrivere data e luogo dell’avvistamento, il numero approssimativo degli esemplari distinti e la descrizione del danno causato dai suidi.

Tale procedura è necessaria per consentire all’ente comune di avviare una concreta azione contro l’invasione della specie selvatica che sta mettendo in ginocchio la già precaria situazione economica in cui versano le aziende presenti sul territorio ma, fatto ancor più grave, determina una contingente situazione di concreto ed attuale pericolo per l’incolumità delle persone, come ad esempio allevatori o anche turisti, che amano rilassarsi o passeggiare nei boschi.

Raccolte le segnalazioni i Comuni potranno attivare il piano di abbattimento presentando regolare istanza al Servizio per il Territorio di Messina (l’ex Azienda Demaniale) che provvederà alla formazione di squadre di selettori, cacciatori specializzati, inviando gli stessi nel territorio segnalato dal comune.

“L’azione freno contro l’invasione della specie selvatica di maiali e cinghiali – ci spiega in un’intervista telefonica il Dirigente del Servizio per il Territorio di Messina, Giovanni Dell’Acqua – è stata disposta dal Ministero della Salute e ha lo scopo di prevenire la peste suina africana oltre, entro 2026, ad abbattere l’80% dei capi presenti nell’intera Penisola. In provincia di Messina abbiamo iniziato da poco, ma seguendo un calendario, che tiene conto anche delle urgenze, siamo riusciti ad eseguire alcuni interventi abbattendo un centinaio di capi. Al momento abbiamo a disposizione 35 selettori (cacciatori specializzati) ma stiamo provvedendo a formarne altri 76. Gli abbattimenti selettivi, previsti dal P.R.I.U. (Piano regionale di interventi urgenti), verranno organizzati per contrada, ciascun cacciatore avrà una posizione fissa dalla quale avrà la possibilità di abbattere maiali selvatici e cinghiali attirati da esche. I suidi abbattuti – conclude il funzionario Regionale – verranno sottoposti a controlli sanitari rigidissimi da parte dell’Asp e dall’Istituto Zooprofilattico di Barcellona Pozzo di Gotto. La cacciagione ritenuta sana è di proprietà dei cacciatori, le carcasse infette verranno smaltite dall’ASP. Le aree più sorvegliate sono quelle, nell’area nebroidea, con maggiori insediamenti di suini: Cesarò, San Teodoro, Caronia,Galati Mamertino, Tortorici e Sant’Agata di Militello

Diversi comuni nebroidei, invece, si sono rivolti all’OPAN (Organizzazione Prodotti Allevatori Nebrodi) con la quale, taluni, hanno già stipulato una convenzione. L’Associazione nebroidea, con sede a Capri Leone, individuate le aree in cui è stata segnalata la presenza di maiali selvatici, penserà ad installare delle trappole selettive auto scattanti, definite tecnicamente “chiusini”, all’interno dei fondi agricoli. “Gli animali vivi, verranno conferiti al mattatoio Nebros Carni di Mirto – ci spiega Giuseppe Frusteri presidente dell’OPAN.I capi valutati sani dall’organo veterinario finiscono al centro di lavorazione carni di Galati Mamertino. Quelli non idonei al consumo umano o infetti, vengono smaltiti passando da inceneritori di ditte specializzate”

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