Un preoccupante episodio di minacce via social e non solo nei confronti di Gaetano Scariolo, giornalista siracusano, collaboratore di BlogSicilia, direttore di Vivienna e membro della giunta regionale del sindacato unitario dei giornalisti. La vicenda ha avuto luogo a Enna e coinvolge un tragico fatto di cronaca che ha sconvolto la comunità locale nelle ultime ore.
In un inquietante sviluppo, i dati personali di Scariolo, inclusi il numero di telefono e i contatti, sono stati esposti sui social network. Questo inaccettabile abuso di privacy è stato seguito da una vera e propria “caccia online” caratterizzata da un’ondata di insulti e minacce indirizzate al giornalista, colpevole soltanto di aver adempiuto al suo dovere professionale.
La redazione di Nebrodinews ha espresso solidarietà a Scariolo, condannando fermamente questo atto intimidatorio, perpetrato da individui che sembrano ignorare i principi fondamentali della democrazia e della convivenza civile. In un comunicato, Assostampa Sicilia, insieme al Gruppo Cronisti, ha etichettato l’accaduto come “inaccettabile e pericoloso”, evidenziando il problema della pubblicazione disinvolta di dati sensibili su piattaforme pubbliche.
La nota rilasciata prosegue sottolineando come l’incidente non sia solo una grave violazione della privacy di Scariolo, ma rappresenti anche un segnale allarmante della crescente difficoltà per i giornalisti di informare adeguatamente sui fatti di rilevanza sociale. Il clima intimidatorio nei confronti dei professionisti dell’informazione sembra infatti in crescita, una tendenza che minaccia le fondamenta della libera stampa.
Questo episodio richiama l’attenzione sull’importanza della sicurezza dei dati personali e sul rispetto dovuto ai professionisti dell’informazione. Il ruolo dei giornalisti, cruciale per il mantenimento di una società informata e consapevole, non può e non deve essere ostacolato da atti di intimidazione e violenza, sia essa fisica o virtuale.
L’attacco subito da Gaetano Scariolo non è solo un attacco a un individuo, ma un attacco ai principi di libertà di stampa e di espressione, pilastri fondamentali di ogni società democratica. La comunità giornalistica e la società civile sono chiamate a rispondere con fermezza, condannando ogni forma di violenza e intimidazione e sostenendo coloro che, ogni giorno, si impegnano per raccontare la verità.