Il Tribunale del Riesame di Messina, con un provvedimento emesso lo scorso 29 febbraio, ha annullato l’ordinanza applicativa della misura degli arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Messina lo scorso 12 gennaio, nei confronti di Giuseppe Giletto, accogliendo il ricorso presentato dalla difesa, rappresentata dagli avvocati Giuseppe D’Anna e Giuseppe Serafino.
Giletto era indagato per associazione a delinquere e estorsione ai danni dell’impresa calabrese che ha eseguito i lavori del metanodotto Mistretta e Santo Stefano di Camastra nel periodo compreso tra la fine del 2014 e inizio 2018. L’uomo era finito nei guai a seguito di una serie di dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia Carmelo Barbagiovanni che racconta dell’estorsione a danno dell’impresa appaltatrice dei lavori per la realizzazione del gasdotto. Il collaboratore riferiva che l’estorsione sarebbe stata realizzata dalla famiglia mafiosa dei “Batanesi” e i proventi consegnati nelle mani di Giuseppe Marino Gammazza da Giuseppe Giletto di Caronia, che lo scorso gennaio finisce agli arresti domiciliari con l’accusa, appunto, di estorsione e associazione a delinquere.