È diventato commissario del Parco dei Nebrodi dopo le polemiche fra l’ex presidente Antoci e il governatore Musumeci. Gianluca Ferlito, 56 anni, laureato in Scienze Agrarie nonché in Scienze Forestali e ambientali, un’esperienza conseguita negli oltre 25 anni di servizio presso il Corpo Forestale della Regione Siciliana, ha preso da poco le redini di uno dei Parchi più grandi della Sicilia. Lo abbiamo intervistato in esclusiva chiedendogli le sue idee sul Parco e su come rilanciare lo sviluppo economico ed ambientale.
Lei è dirigente della forestale, dunque conosce molto bene i parchi, che idea di sviluppo intende percorrere?
“Il mio modello di sviluppo vede i parchi come laboratori a cielo aperto: luoghi di aggregazione per apprezzare bellezze paesaggistiche e naturalistiche, luoghi di cultura e di sviluppo sostenibile dove l’esperienza dell’uomo si coniuga all’armonia del paesaggio”.
I Nebrodi, negli ultimi anni, sono stati al centro di varie inchieste sulla mafia dei pascoli. Come proseguire sul percorso della legalità?
“La legalità rappresenta un elemento imprescindibile e potenzieremo tutte le attività, facendo affidamento sul corpo di vigilanza del parco. L’ente è infatti l’unico parco siciliano a disporre di un corpo di vigilanza, composto da 2 ispettori e 28 guardia parco per i quali è prevista a breve, grazie al protocollo con l’ispettorato ripartimentale delle foreste di Messina, una specifica formazione professionale finalizzata ad acquisire la qualifica di dos (direttore operazioni spegnimento). L’obiettivo è di affrontare al meglio la problematica per essere pronti, nel caso specifico , per la prossima campagna antincendi. Questo aspetto rappresenta solo il primo tassello di una ampia e condivisa collaborazione con tutti gli uffici regionali preposti alla gestione del territorio siciliano”.
Recentemente il Parco, insieme a Taormina e alle Eolie, è stato promosso a livello turistico. Quanto c’è ancora da fare?
“Visiterò personalmente tutte le sedi per rendermi conto dello stato dell’arte: ho avuto modo di conoscere parte della struttura ed il personale mi appare motivato. Occorre far conoscere gli aspetti naturalistici del parco ed attuare un percorso concertato con gli operatori del settore escursionistico che incontrerò tra qualche giorno (giorno 7 marzo prevista riunione per il circuito nebrodi outdoor n.d.r.) e con tutte le categorie che gravitano attorno al “sistema parco”.
C’è stato un aumento delle richieste nei confronti della “destinazione parco”, attratti soprattutto dall’enogastronomia. come intende sviluppare anche questa eccellenza del territorio?
“Stiamo già lavorando per valorizzare il suino nero dei Nebrodi, a breve ci saranno altre novità per il settore enogastronomico”.
Secondo lei, può un territorio come quello dei Nebrodi candidarsi a essere meta turistica nazionale e internazionale?
“Sicuramente. I Nebrodi rappresentano il parco più esteso della Sicilia, una posizione invidiabile che merita ampio riconoscimento sotto tutti gli aspetti”.