Festival del giornalismo enogastronomico, da Galati Mamertino una riflessione per il rilancio del territorio
Si è conclusa, domenica 22 ottobre, a Galati Mamertino, l’VIII edizione del Festival del giornalismo enogastronomico, la tre giorni di dibattiti e focus dedicati alle nuove sfide del giornalismo e alla promozione del territorio dei Nebrodi, diventato ormai un appuntamento fisso per il piccolo comune montano.
Ancora una volta il Festival del giornalismo enogastronomico, organizzato dall’associazione Network, in collaborazione con la Fondazione Celestino Drago, ha radunato esponenti delle istituzioni e della GDO, operatori del settore food, giornalisti e imprenditori, con l’obiettivo di riflettere insieme sulle opportunità di sviluppo del territorio.
Al centro della kermesse diversi dibattiti tra cui “Fare il vino sui Nebrodi, il perché di una scommessa”, “Suino nero, una vera opportunità?” ed “Enogastronomia, opportunità vera per le aree interne”, alla ricerca di spunti progettuali e soluzioni concrete per il rilancio del territorio e dei suoi prodotti d’eccellenza DOP.
Per i giornalisti intervenuti alla manifestazione il Festival ha offerto un’ulteriore occasione di aggiornamento professionale, con tre seminari dal titolo “Cronache parlamentari: la trasparenza al servizio del territorio”, “Digitale, le mille ragioni dei giornali locali” e “L’Intelligenza artificiale, problema o opportunità per i giornalisti”.
Nel corso delle tre giornate gli ospiti del Festival hanno, poi, potuto assaggiare una selezione di prodotti della tradizione, dai salumi di suino nero dei Nebrodi al miele, dai biscotti al pregiato vino locale e immergersi completamente nella natura, visitando il magnifico bosco di Mangalaviti.
Tradizione, innovazione, sostenibilità e alleanze sul territorio
Ad aprire l’evento il Presidente dell’ARS Gaetano Galvagno che con la sua presenza ha voluto manifestare tutto il suo interesse per iniziative del genere e che ha così dichiarato: “Oggi la mia presenza vuole testimoniare la vicinanza, l’interesse, la voglia di essere accanto a questo territorio e a questo genere d’iniziative. Io è la prima volta che vengo, è l’ottava edizione, non mancherò la prossima volta e cercheremo di essere vicini non soltanto con quelle che sono poi delle passerelle o i passaggi che magari gli assessori possono fare e cercheremo di capire come ancora di più possiamo incentivare e migliorare quello che può essere sempre di più, un festival, o comunque delle giornate, d’eccellenza”.
Tanti gli imprenditori presenti alla manifestazione. Tra questi Manfredi Barbera, amministratore dell’azienda Premiati Oleifici Barbera, che ha così dichiarato: “La Sicilia è la culla della biodiversità. Il Mar Mediterraneo è una zona magica, unica, fatta di vulcani, spiagge, foreste che già racconta di per sé tutta la storia di come poi si possano produrre prodotti di grandissima eccellenza, però è importante il confronto con i mercati, perché non è detto che quello che piace a noi possa piacere anche agli altri. Sicuramente noi abbiamo un potenziale ineguagliabile, però non dobbiamo farci trarre in inganno dal doppio significato della tradizione, dobbiamo prendere quello che veramente di buono e di positivo offre la tradizione e coniugarlo con la ricerca, la sperimentazione e l’innovazione”.
Un invito che è stato colto dal giovane imprenditore Rosario Amato (Cantine Amato), che nella sua azienda ha messo in campo una serie di innovazioni e investimenti green, per produrre un vino di qualità, con un occhio sempre attento alla sostenibilità.
Degna di nota anche l’intervista al Presidente della cooperativa Ermes Rosario Di Maria, imprenditore vitivinicolo, che nel giro di pochi anni ha creato un network che coinvolge ben 5 regioni italiane e 2500 soci e che oggi vanta un fatturato di 138 milioni di euro. Un’esperienza di successo, nata dalla sua intuizione e dalla capacità di saper costruire reti e solide alleanze sul territorio.