I fondi europei: un’opportunità trascurata
L’Unione Europea: non trascorre un giorno senza che venga evocata, nominata, biasimata. Non c’è un quotidiano, un tg, il politico di turno che non sappiano individuare e stigmatizzare le responsabilità di un’istituzione mai tanto invisa agli italiani.
Sfortunatamente la stessa eco non viene riservata alle opportunità che l’Unione offre ai suoi cittadini. In un tempo in cui gli investimenti privati e pubblici latitano accedere a forme di cooperazione transnazionale è fondamentale per ricostruire il tessuto economico di un territorio.
I nebrodi ( ma la regione tutta non è esente da questa constatazione ) sciaguratamente non sembrano essere un luogo eletto alla ricognizione di fondi strutturali, nonostante le possibilità non manchino.
Per citarne alcune: PO FESR Sicilia ( budget: 4.55 Miliardi ), PO FSE Sicilia ( budget: 820 Milioni ), PSR Sicilia ( budget: 2.2 Milioni ), freddi acronimi che nascondo vere opportunità.
L’inaccessibilità di questa terminologia deve rimanere auspicabilmente solo linguistica, e spetta anche agli enti locali fare chiarezza e offrire supporto ai cittadini; come? Guardare al di fuori della propria realtà è segno di intelligenza.
Si potrebbe ad esempio replicare il progetto “SAPE” ( Servizio Associato Politiche Europee costituito dai Comuni di Ancona, Fabriano, Jesi, Senigallia e dalla Provincia di Ancona ).
Questa governance si occupa di informare la cittadinanza circa le opportunità che le politiche espansive eurounitarie offrono e soprattutto mette a disposizione degli interessati forme di assistenza tecnica per l’ideazione e la redazione di progettualità europee.
E’ così improbabile immaginare una struttura interistituzionale nebroidea che si occupi di intercettare i finanziamenti europei? Non si tratta certo di istituire un poltronificio, di costituire nuovi privilegi, ma di adeguare il volto degli enti locali alle esigenze del governo multilivello.
E’ così difficoltoso sfruttare l’esperienza e le competenze del personale in organico e coordinare le attività degli uffici comunali che si occupano di politiche giovanili e politiche sociali?.
Evidentemente si; non esistono sul territorio uffici comunali ( secondo le conoscenze di chi scrive ) che anche individualmente garantiscono un’assistenza al pubblico di questo tipo, salvo qualche servizio informativo,volantini e newsletters, che tuttavia non esaurisce le necessità tecniche, linguistiche e burocratiche cui bisogna far fronte per ottenere un finanziamento europeo.
La realtà che ci circonda è quella di un campo aperto a molteplici sviluppi, i finanziamenti europei sono realmente un modo per creare impresa e occupazione, più efficiente e concreto di qualsiasi promessa elettorale. Solo alcuni tuttavia sono nelle condizioni di accedervi e spesso tra questi si celano elementi riconducibili alla criminalità organizzata.
Un governo locale che indirizzi e assista le più genuine espressioni del territorio è un concreto bisogno.