Frattura “incartonata”: “processo mediatico finalizzato a coprire precise responsabilità politiche”

In vista della conferenza stampa organizzata per oggi pomeriggio nella sede dell’Assessorato regionale della Salute in piazza Ottavio Ziino 24 a Palermo, per riferire circa le attività ispettive eseguite presso il Pronto Soccorso dell’ospedale di Patti, parlano gli avvocati Giovanni Tortora e Tindaro Giusto, legali della dottoressa che, una settimana fa, ha immobilizzato la gamba fratturata di un paziente, il 30enne Elia Natoli, con il cartone visto che non c’erano presidi monouso nel nosocomio pattese.

 “Non appare accettabile che pervengano alla stampa indicazioni sui temi trattati in sede di confronto ispettivo, con riferimenti precisi a dati medici e diagnostici in mancanza di qualsivoglia contraddittorio. Vengono divulgate notizie che per la loro specificità non possono che provenire dagli organi ispettivi mentre le deduzioni e le corrette indicazioni della professionista sono relegate in contesto minimale e secondario. Occorre quindi riportare il confronto nei canoni e nei termini di paritario e corretto sviluppo. Il modo in cui i fatti sono stati riportati dopo la visita ispettiva regionale sono un deliberato attacco a danno dell’immagine e della professionalità della nostra assistita”.

Ieri il medico è stato sentito dagli ispettori della Regione. “Ci troviamo – aggiungono i legali – dinanzi al tentativo di improntare un vero e proprio processo mediatico finalizzato probabilmente a coprire precise responsabilità politiche a scapito di un professionista che ha operato in un contesto la cui precarietà e nota a tutti. Sorprende che organi politici regionali e le strutture dirigenziali della sanità regionale e provinciale scoprano oggi che il Pronto soccorso di Patti abbia criticità trascurate per anni. Il caso odierno è dato di cronaca ma non ha certamente prodotto ne’ può essere catalogato in uno dei tanti casi di malasanità a cui i cittadini siciliani sono purtroppo abituati. Qui il medico ha affrontato e risolto in emergenza il problema. Cosa si potesse fare in alternativa o se fosse possibile seguire altra via è argomento che meriterà un approfondimento ma non consentiremo che ciò avvenga attraverso un processo mediatico in cui la politica tenta di scaricare le proprie responsabilità. Non permetteremo – concludono – che la dottoressa diventi il capro espiatorio, l’anello debole da colpire: il sistema sanitario della zona tirrenica Messinese è ridotto all’osso, affetto da totali carenze strutturali, di personale”.

L’esito dell’ispezione regionale

Tutta colpa del medico di guardia che avrebbe dovuto indirizzare il paziente all’ospedale di Milazzo, cosa che non risulta abbia fatto. Si è conclusa così l’ispezione a Patti dopo la vicenda della frattura “steccata” usando il cartone per assenza di opportuni presidi medici. Sarà il medico di guardia a subire un provvedimento disciplinare erogato dall’Azienda sanitaria.

Le parole dell’assessore Volo

“L’ispezione da noi condotta ha evidenziato responsabilità da parte del medico di guardia di Patti. Il paziente poteva essere trasferito al pronto soccorso dell’ospedale di Milazzo. Dai documenti non risulta che il medico abbia indirizzato il paziente dove avrebbe potuto essere assistito dalla struttura ortopedica. Una commissione regionale nei prossimi giorni visiterà tutti i pronto soccorso dell’Isola per evidenziare tutte le problematiche esistenti”  ha detto l’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo, in conferenza stampa a Palermo, proprio sulla conclusione dell’ispezione riguardante il Pronto soccorso dell’ospedale di Patti. La dottoressa, ascoltata ieri, ha però raccontato di avere dato indicazione al paziente perché si recasse a Milazzo “Non c’è nessuna indicazione in tal senso nella cartella clinica – precisa l’assessore Volo – e le procedure sono chiare. Se il paziente si rifiuta questo deve essere trascritto e controfirmato dallo stesso paziente sulla cartella clinica”.

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Redazione