Frazzanò, il convento di Fragalà non sarà venduto all’asta
Il Convento di Fragalà a Frazzanò non sarà venduto all’asta. Il Tribunale di Patti ha sospeso l’esproprio accogliendo l’opposizione del Comune all’azione promossa dall’avvocato Eugenio Benvegna proprio ai danni del Comune nebroideo.
“A conferma della correttezza dell’operato del sindaco Gino di Pane – scrive in un comunicato stampa l’avvocato Cinnera Martino – il Giudice ha preso atto dell’emissione del Decreto dell’Assessorato dei Beni Culturali della Regione Siciliana, che ha confermato l’interesse culturale particolarmente importante del Monastero di Fragalà ai sensi del Codice dei Beni Culturali; ciò che comporta l’assoluta l’inalienabilità dello stesso. In ragione di quanto detto, l’esecuzione non potrà proseguire e nessuna vendita all’asta del bene sarà mai possibile”.
L’avvocato Benvegna, in qualità di creditore, aveva pubblicizzato, anche su facebook, tale possibile vendita, che però non era stata mai disposta dal Giudice dell’esecuzione; con ciò ingenerando nell’opinione pubblica delle reazioni incontrollate e soprattutto contribuendo a gettare discredito sull’Amministrazione Comunale.
“Inoltre, anche prima dell’emissione dell’ordinanza in oggetto, con l’avvocato Benvegna – spiega il legale del Comune – non era stato possibile alcun accordo; perché, piuttosto che la somma accordatagli dal provvedimento con il quale ha iniziato l’esecuzione sul Convento di Fragalà, inferiore ad € 3.000,00, ha poi preteso l’esorbitante somma di € 25.368,47 per chiudere i contenziosi da lui nel frattempo promossi”.