Si registra malcontento tra parecchi cittadini di Galati Mamertino i quali, animati da sensibilità per il verde cittadino, contestano la decisione dell’Amministrazione comunale di tagliare gli alberi di pino nella villetta in località Tornello.
Una disapprovazione alla quale, sovente, nei centri abitati è facile assistere quando vengono attivate le motoseghe, ma che ha Galati, in quella precisa area il cui splendore, dal punto di vista paesaggistico, è proprio caratterizzato dalla maestosità dei pini che impreziosiscono il luogo di devozione per la presenza di un’edicola votiva dedicata alla Madonna, per chi non è d’accordo all’eradicazione, al di la delle motivazioni contenute nella delibera di Giunta municipale, la decisione rappresenta uno scempio.
L’Amministrazione comunale, guidata da Vincenzo Amadore, dal canto suo, con l’intervento di sistemazione che prevede l’eradicazione dei pini, pensa di mettere in sicurezza la villetta dove i muri perimetrali sono minacciati dall’irruenza delle radici degli arbusti, ma i cittadini, pur comprendendone in parte le ragioni, chiedono altre soluzioni e la tutela degli alberi che da circa 70 anni caratterizzano il luogo.
Le riflessioni sul profilo Facebook di un cittadino galatese, Fabio Cannizzaro, condivise da parecchi altri cittadini, apre ad una serie di interrogativi alle quali, probabilmente, qualcuno darà esaustive risposte:
“Non è tecnicamente possibile, fatto salvo il ripristino delle opere in muratura, di adoperarsi in modo diverso attraverso l’intervento di agronomi e tecnici del settore per risolvere il problema evitando l’abbattimento dei grandi pini? Davvero non si può pensare seriamente a una soluzione alternativa fatta salva la tutela della pubblica incolumità? Si è provato a percorrere questa strada prima di giungere alla determinazione del taglio e dello sradicamento degli alberi di pino del Tornello? Come negare poi che un intervento siffatto finirà, giocoforza, per alterare l’ambiente, considerato come sistema di relazioni tra fattori antropici, naturalistici e paesaggistici in un luogo, la villetta, che, a giusta ragione, possiamo considerare il biglietto d’ingresso al paese per i molti che vi giungono o transitano? Si può trovare una soluzione “tecnica” pensando altresì anche per il futuro a incentivare e meglio periodizzare, con tempi certi, gli interventi di cura e potatura legati a questi alberi oramai, senza tema di smentita, definibili STORICI?
La delibera parla, certo, di una successiva piantumazione di ulteriori, non ben specificate, piante ornamentali meno invasive ed il ripristino dei luoghi allo stato originale.E tuttavia è lecito domandarsi: dopo l’eradicazione dei nostri amati, storici pini davvero sarà possibile un reale, concreto rispristino dei luoghi a quello che è indicato nella stessa delibera come lo “stato originale”? Va tenuto, infatti, nel debito conto che sin dalla sua creazione la villetta del Tornello, insieme alla Cappelletta votiva che vi insiste, sono sempre state caratterizzate dalla presenza di questi pini, presidio per alcuni di calma per altri ausilio alla preghiera, e per tutti e tutte dispensatori generosi d’ombra ristoratrice e che sono divenuti nei lustri silenziosi “poeti del nostro paesaggio” galatese.