Galati Mamertino. Un lavoro meticoloso, preciso e soprattutto pubblico, aperto ai fedeli e alla cittadinanza che ne hanno potuto apprezzare l’avanzamento. Un lavoro durato sei mesi e che ormai, si può dire, è concluso. Si tratta del restauro del Crocifisso ligneo di Galati Mamertino, opera del XVII secolo attribuita a Fra Umile da Petralia. Un lavoro, commissionato dalla parrocchia guidata da don Vincenzo Rigamo, che il maestro restauratore Santo Arizzi il quale ha speso tutta l’esperienza accumulata in altri lavori del genere e ha condotto il restauro recuperando quanto più possibile lo stato originario dell’opera che era stato un po’ stravolto con un colore che rendeva il Cristo scuro ma lontano dall’originale. Ma Arizzi ha puntato a rispettare anche il gusto della cittadinanza perché il Crocifisso, che viene portato in processione il 25 e 26 agosto insieme alle statue di san Giacomo e San Rocco, per i galatesi è molto di più di un’opera d’arte considerato il suo grande valore religioso e simbolico. Il 4 marzo è prevista l’apertura della Chiesa di Santa Caterina che ospita abitualmente l’opera mentre il 13 marzo, nell’ambito del Giubileo della Misericordia, sarà portato in forma solenne, con la partecipazione del vescovo di Patti Ignazio Zambito, nella Chiesa madre dove resterà fino al 31 luglio 2016.