A Galati Mamertino, sui Nebrodi, la messa in sicurezza della zona di Sant’Antonino, all’ingresso del centro abitato, necessita di un progetto esecutivo. È cosi che si potranno valutare gli interventi migliori per restituire finalmente, dopo quindici anni di attesa, stabilità a un versante che ha parametri di classificazione molto alti, sia per quanto riguarda il rischio (R4), sia in relazione alla pericolosità (P3), che al grado di priorità (GP1).
E’ per questo che la Struttura contro il dissesto idrogeologico, che fa capo al governatore Nello Musumeci, ha prima finanziato e ora aggiudicato le indagini geologiche e i servizi di ingegneria. A eseguirli sarà la AC2 srl di Zafferana Etnea, in virtù di un ribasso del 31,7 per cento.
Ancora poche settimane, quindi, e si potrà contare su un documento tecnico che stabilisca in che modo contrastare i movimenti franosi che hanno prodotto lesioni sulla pavimentazione stradale e danni a edifici e infrastrutture e, di conseguenza, pesanti disagi ai residenti e viva preoccupazione. All’origine dei fenomeni di dissesto l’azione erosiva delle acque piovane che fanno breccia nell’ammasso roccioso sottostante.
Tra le misure previste, una paratia di pali in cemento armato dell’altezza di dodici metri, opere di drenaggio e la bonifica di un’area molto vasta mediante l’asportazione di materiale di sottofondo fino a un metro e mezzo di profondità e che sarà sostituito con inerti provenienti da cave.