Il gruppo consiliare “Uniti Si Cresce” al Comune di Galati Mamertino, composto dai consiglieri Pino Drago (capogruppo), Claudia Bontempo e Bruno Natale, hanno scritto una lettera al Prefetto di Messina, Cosima Di Stani, per denunciare la violazione delle loro prerogative, in qualità di consiglieri, in particolare, perché gli sarebbe stato impedito “il diritto di accesso agli atti, il diritto di avere a disposizione le proposte di deliberazione di Consiglio comunale prima delle sedute e non sarebbero state rilasciate le credenziali di accesso alla piattaforme dell’Ente”.
Gli esponenti dell’opposizione dal mese di novembre 2021 puntano a visionare gli atti del cosiddetto “semestre bianco”. Le richieste di accesso però sono rimaste parzialmente inevase perché l’Ufficio Amministrativo-Affari ha prodotto un elenco degli atti amministrativi adottati dall’Ente Comunale dal 5 maggio 2021 all’11 ottobre 2021, mentre la parte, più consistente ed importante, relativa agli atti dell’Ufficio Tecnico e dell’Ufficio finanziario non sono stati forniti. Il Sindaco Vincenzo Amadore anticipava di aver già incaricato l’Ufficio Tecnico a riscontrare in tempi celeri le richieste formalizzate dai Consiglieri Comunali ma questa manifestazione di intenti è rimasta ineseguita ed infatti a tutt’oggi nonostante ulteriori solleciti anche verbali le richieste sono rimaste inevase. (CLICCA QUI per leggere la nota)
Per la minoranza il “primo cittadino ha improvvisato una lectio magistralis sul significato di semestre bianco, come se la collazione giuridica del predetto istituto – peraltro, non volutamente richiamata – potesse consentire di far desistere i Consiglieri comunali dalla volontà di poter visionare gli atti relativi agli affidamenti di lavori e/o forniture a ditte non individuate senza procedura di gara e/o con affidamenti diretti nel semestre precedente alle elezioni amministrative”.
“Prosegue dunque – concludono i consiglieri Drago, Bontempo e Natale – l’ostruzionismo svolto dal Sindaco nei confronti dei consiglieri comunali di opposizione, nei cui confronti ha posto in essere un’attività impeditiva dell’esercizio delle prerogative riconosciute dalla legge al fine di dare concretezza all’azione politica a tutela dell’elettorato”.