Galati, Mercato coperto: Pino Drago chiede a Baglio di sospendere la gara
La questione “Mercato coperto” a Galati Mamertino pare destinata ancora a durare. L’avviso pubblicato dal Comune ad inizio luglio, tramite il quale l’Ente guidato da Nino Baglio intende mettere sul mercato l’area destinata al Mercato coperto, l’immobile costruito anni fa per finalità non industriali, ha fatto storcere il naso a molti cittadini galatesi ai quali non è assolutamente piaciuta l’idea dell’Amministrazione comunale considerano, oltretutto, un vero e proprio “regalo” l’affidamento della struttura con un canone d’affitto pari 0,60 euro al metro quadrato al mese (60 centesimi) per un totale (a base d’offerta) di 1.200 euro al mese, 14.400 euro l’anno oltre iva.
Dopo l’ex sindacalista della CISL e candidato sindaco alle comunale del prossimo 10 ottobre, Calogero Emanuele, l’ex assessore della giunta Baglio, Antonella Truglio che ha fatto richiesta civica di accesso agli atti e l’ex Sindaco del Comune di Galati Mamertino, Bruno Natale, che con una nota aveva chiesto la revoca in autotutela dell’avviso pubblico, un’altra richiesta di sospensiva temporanea della procedura di gara, per la locazione dell’immobile di proprietà comunale in località Contura, arriva da Pino Drago, ex consigliere del Consiglio comunale galatese.
Drago prende carta e penna e scrive al sindaco Nino Baglio chiedendo al primo cittadino di sospendere l’iter di gara per consentire l’apertura ad un dibattito pubblico tra le varie categorie produttive locali. Ecco la richiesta integrale:
“Premesso che è interesse generale garantire ad un’intera comunità di poter usufruire di servizi e strutture pubbliche; che presso l’immobile in oggetto, da oltre 20 anni, con cadenza settimanale, viene svolto il mercato comunale, fornendo un importante servizio alla nostra Comunità soprattutto nei mesi invernali;
che il Comune incassa, per il solo giorno a settimana in cui viene svolta l’attività mercatale, una media ad euro pari 150/200, che mensilmente sommano a circa 600/800 €uro, peraltro sulla base di tariffe ferme da moltissimi anni che quindi potrebbero essere oggetto di revisione, anche sulla base in prospettiva di un fattivo miglioramento del servizio e della fruizione dei locali, con costi praticamente azzerati per l’Ente comunale a fronte di cospicue maggiori entrate. Ciò anche in considerazione che il “mercato settimanale”, vede la presenza di decine ci cittadini provenienti dai Comuni vicini;
che in precedenza, l’Amministrazione comunale pro tempore, aveva fittato circa un terzo della superficie del piano sottostante per circa 1300 euro mensili, cifra ben si comprende, notevolmente più vantaggiosa della tariffa oggi proposta. Peraltro lo si evidenzia a fronte della cessione in locazione di tutta l’area del piano strada e delle pertinenze circostanti e non solo di un terzo della struttura, come si era fatto negli anni passati;
che non risulta essere stata fatta alcuna indagine di mercato, volta a suffragare la richiesta di detto canone di locazione, che anche ad occhi inesperti, si appalesa notevolmente inferiore alle tariffe attuali di mercato; che la stessa struttura viene anche utilizzata come polo di attività diversificate (teatro e rappresentazioni , eventi sportivi festival ecc), quindi va da sé che la comunità sarebbe comunque privata a tempo indeterminato di un importante bene pubblico, senza avere un reale vantaggio, nemmeno come si è chiarito di natura economica;
che, un uso diverso del bene che oggi si vuole locare, rispetto a quello originario, oltre che con tutta probabilità essere difforme alle indicazioni Urbanistiche, nuocerebbe alla destinazione d’uso dell’incubatone d’impresa e del centro per la lavorazione e trasformazione delle carni di suino nero. Appare pacifico, come tali strutture rappresentino un reale e concreto strumento di crescita economica e sociale per tutta la comunità galatese e che, l’eventuale presenza di attività lontane dalle finalità che con esse si intende perseguire, ne comprometterebbe in maniera, forse definitiva, ogni potenzialità;
che quindi la comunità, per quanto sopra descritto, sarebbe privata praticamente sine die, di un bene da sempre a disposizione della collettività e che rappresenta un potenziale infinito per quelle attività che vedono nello sviluppo enogastronomico ed agroalimentare, nuove e grandiose opportunità economiche per il definitivo rilancio non solo dell’economia galatese, ma anche di quella di tutto l’hinterland nebroideo. Ciò vale soprattutto per i giovani, che vedrebbero umiliata ogni loro speranza legata a reali prospettive per un futuro certo, prospero e sereno, nel loro paese di origine.
Non pare superfluo ricordare, che l’intera struttura ha avuto negli anni accesso a vari finanziamenti da parte della Regione Siciliana – Ass. Attività Produttive e che le varie amministrazioni che si sono susseguite, fino anche a quella attuale, negli anni hanno fatto sì che il complesso venisse in parte completato e annoverato come “polo enogastronomico e/o agroalimentare dei Nebrodi”, attraendo l’interesse dei Comuni viciniori, nonché l’inserimento in piani strategici di sviluppo (Patto per il Sud), nonché venendo inserito anche nella programmazione triennale delle opere pubbliche di recente adozione;
che non si comprende bene quale sia lo scopo dell’evidente, repentino stravolgimento della stessa programmazione proposta da codesta Amministrazione Comunale, con addirittura l’inserimento della struttura nel piano di alienazione dei beni comunali ben oltre la scadenza del mandato elettorale, essendo lo stesso non prolungato per volontà popolare, ma solo in virtù delle circostanze dettate dall’emergenza sanitaria in corso, ciò oltre al “semestre bianco” ed alla correttezza istituzionale, imporrebbe di occuparsi delle attività di amministrazione ordinaria , evitando di adottare decisioni che impegnano beni pubblici per i prossimi decenni;
Con tutto ciò, (e con tanto altro che sicuramente mi sarà sfuggito), con la presente si INVITA il Sindaco e tutte le componenti attive dell’Amministrazione Comunale a prendere atto di quanto esposto in premessa e proporre, per rispetto della comunità galatese, almeno la sospensione temporanea della procedura in oggetto, allo scopo di aprire un dibattito democratico, costruttivo, partecipato e pubblico, sulle prospettive future dell’intera struttura, a cui ben si comprende, sono legati a doppio filo, anche i destini economici e sociali, non solo del nostro amato Paese, ma con tutta provabilità, anche di buona parte dell’hinterland nebroideo.
Con riserva di ogni eventuale azione successiva finalizzata alla tutela dell’interesse pubblico primario alla fruizione pubblica dell’area da parte della comunità Galatese e non solo.”