Dal primo di settembre 1500 pazienti dei comuni di Galati Mamertino, San Salvatore di Fitalia e Longi sono rimasti senza medico di famiglia.
Il medico che assolveva il compito di medico di base, il dott. Giuseppe Zingales, è andato in pensione e chi avrebbe dovuto, per tempo, programmare la nomina del nuovo medico di famiglia, non l’ha fatto. Lo dimostrano i dieci giorni di scopertura, i disagi emersi e le troppe segnalazioni da parte degli utenti in difficoltà per una prescrizione medica, un’ impegnativa per visita specialistica urgente o per una ricetta medica da poter esibire in farmacia al solo fine di acquistare le medicine con le quali potersi curare.
Tutto ciò sebbene a tamponare l’emergenza assistenziale nell’area scoperta ci stia pensando il dottor Giuseppe Russo il quale, suo malgrado, non riesce a far fronte alle esigenze del vasto numero di assistiti, considerato che lo stesso copre il servizio per utenti in altri comuni. Sono passati solo dieci giorni dal pensionamento di Zingales, ma nei paesi interessati, ricadenti nell’area interna dei Nebrodi, gli assistiti si cominciano a denunciare alcuni disagi generati dall’inerzia dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina che si attarda a procedere a conferire l’incarico, sia pure provvisorio, a medici in possesso dei necessari requisiti.
Il sindaco di Galati Mamertino, Nino Baglio, ha scritto all’ASP sollecitando le procedure per l’incarico che darebbe piena copertura nel territorio, ma a tutt’oggi nessuna decisione risulta essere stata assunta da parte dell’Azienda
Sulla questione è intervenuto un cittadino galatese, in passato sindacalista del pubblico impiego della CISL, Calogero Emanuele, che ha preso carta e penna e ha scritto al Direttore generale dell’ASP di Messina. “Bisogna risolvere questo grande problema, per una popolazione costituita per la maggior parte da anziani e pazienti bisognosi di cura e assistenza giornaliera, costretti a recarsi in ambulatori di altri comuni o alle strutture sanitarie distrettuali, procurando disagi e dispendio di risorse economiche per deambulare o addirittura per comprare medicine a prezzo pieno indispensabili e necessari per la salute.
Ulteriori ritardi – continua Emanuele – porteranno alla mobilitazione della popolazione galatese e non solo; perciò è auspicabile che l’Azienda Sanitaria Provinciale provveda al più presto e senza ulteriori ritardi, a conferire l’incarico di medico di base da inserire a Galati Mamertino per assicurare il servizio ai pazienti locali ma anche di altri paesi viciniori che dal primo settembre fruivano di tale servizio”.