Ieri, 10 aprile, si è finalmente insediato il tavolo tecnico permanente – meglio conosciuto come tavolo di crisi del comparto agricolo – presso l’Assessorato Agricoltura. Presenti dieci delegati in rappresentanza dei rispettivi comitati di protesta territoriali, che hanno potuto confrontarsi con l’Assessore regionale On.le Luca Sammartino sulle questioni sollevate nei mesi scorsi.
Per il comitato Nebrodi presente l’allevatore di Castel di Lucio, Placido Iudicello, che sarà avvicendato nelle prossime sedute dall’avv. Gabriella Regalbuto e dall’arch. Giuseppe Siragusa. Nell’incontro durato circa tre ore è stato illustrato il piano di intervento proposto dal governo regionale. Un piano di intervento basato sul riconoscimento dello stato di crisi nazionale da parte del governo Meloni che arriva a 4 mesi dall’inizio delle proteste di agricoltori e allevatori in Sicilia, per via di uno scaricabarile senza fine.
“Una regione che stanzia solo 10 milioni di euro a fronte di una crisi di questa portata – si parla di danni per 2 miliardi di euro – significa che la nostra Regione è in stato fallimentare – ha affermato nel corso del tavolo tecnico Placido Iudicello rivolgendosi a Sammartino. Non si può definire in altro modo”
Tra le misure di intervento l’assessore Sammartino promette che verrà data priorità temporale al foraggiamento delle aziende zootecniche che versano in stato di maggiore necessità. In seguito gli aiuti saranno per sopperire al mancato reddito nel settore cerealicolo e ortofrutticolo, in relazione al termine del ciclo produttivo e alle relative perdite rispetto agli anni precedenti.
Sarà predisposto – promette Sammartino – anche un piano per l’approvvigionamento idrico per le aziende zootecniche, dando priorità all’effettivo stato di necessità. In ogni caso gli tutti gli interventi saranno subordinati al riconoscimento dell’emergenza nazionale. I delegati dei comitati spontanei informeranno le rispettive assemblee per valutare il proseguimento del dialogo istituzionale o riprendere le azioni di protesta. Unanime è stata la delusione per le scarse risorse stanziate dalla Regione Siciliana.
La Regione Siciliana sta puntando tutto sull’istituzione dello Stato di emergenza nazionale per la grave crisi idrica. La Regione ha già inoltrato tutti i documenti per la richiesta al consiglio dei ministri. Lo stato di crisi riguarderà l’intero comparto agricolo, quindi tutte le produzioni primarie.
Tempi che ha dato l’assessore:
Durata dello stato di crisi
Misure previste:
QUINDI appena lo stato di emergenza sarà istituito, c’è la possibilità che arrivino fondi e aiuti alle aziende, dando priorità a quelle zootecniche (con modalità più snelle del solito e con le varie deroghe, tra cui quella che permette di far arrivare gli indennizzi anche a chi non ha il DURC in regola) L’assessore ha inoltre informati i presenti che la prossima settimana verrà votata una variazione nel bilancio regionale per l’ulteriore stanziamento di fondi dando priorità al comparto zootecnico (circa 10 milioni) che potranno essere usati per:
PER IL COMPARTO CEREALICO E LE COLTURE ARBOREE
In più, sono già state emanate le seguenti misure:
OLTRE A CIÒ
L’assessore ha in mente due disegni di legge:
Sulla fauna selvatica: