I legali del generale Scillia scrivono a Nebrodi News
Con riferimento all’articolo “Sistema Montante, tra i 13 indagati anche il colonnello Scillia” pubblicato da questo Giornale in data 20 marzo 2021, riceviamo e pubblichiamo la nota (integralmente messa a disposizione dei lettori CLICCANDO QUI ) con la quale l’avvocato Massimo Galletti, legale del generale Gaetano Scillia, richiede la cancellazione e la rettifica di alcune parti del medesimo articolo. Riportiamo un estratto:
Al punto a) “chiarendo che, allo stato, non v’è stata alcuna richiesta di rinvio a giudizio nei confronti del Dott. Gen. Scillia e che, dunque, non corrisponde al vero la circostanza per cui la Procura di Caltanissetta si appresterebbe “a chiedere un processo” nei confronti di quest’ultimo;”
Al punto b) Evidenziando che le uniche utilità che il Dott. Gen. Scillia avrebbe ricevuto, sempre secondo la ricostruzione dei fatti operata dalla autorità inquirente, consisterebbero nel trasferimento della sede lavorativa e l’assunzione di due soggetti, sottolineando al contempo che non è stata contestata, contrariamente a quanto affermato, la dazione di utilità quali “nomine, vacanze, biciclette e finanziamenti ed altre utilità”;
Al punto c) Evidenziando come l’affermazione per cui il Dott. Gen. Scillia fosse “piegato ai desideri di Montante”, che travalica ampiamente i limiti della continenza espositiva, costituisca frutto di una considerazione personale dell’Autore, che non trova riscontro alcuno negli atti giudiziari.
La replica dell’autore dell’articolo
a) In nessuna parte dell’articolo è affermato che il generale Scillia sarebbe stato rinviato a giudizio. L’articolo riporta la notizia della notifica agli indagati dell’avviso cdi conclusione delle indagini preliminari che come l’avv. Galletti sa molto meglio di noi, l’ufficio del pubblico ministero fa notificare agli indagati “se non deve formulare richiesta di archiviazione”.
b) Quanto al rilievo secondo il quale le utilità ottenute dal gen. Scillia consisterebbero soltanto nel trasferimento della sede e nella assunzione di due persone, questa Redazione nel concordare con quanto affermato dal legale, tuttavia fa rilevare l’estrema genericità dell’espressione utilizzata con la quale si elencano le utilità di cui hanno beneficiato tutti gli indagati e non certamente ciascuno di essi come chiaramente può desumersi dalla lettura dell’avviso di conclusioni delle indagini preliminari.
c) Al punto A dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, l’Ufficio del Pubblico Ministero, in ordine alla posizione personale del generale Scillia, testualmente riporta: “ – nella sua qualità di Capocentro della D.I.A. di Caltanissetta dal 2010 al maggio 2014 – esercitando le proprie prerogative istituzionali in maniera tale da soddisfare gli interessi personali del Montante e di soggetti allo stesso strettamente collegati anche adottando, su esplicita sollecitazione iniziative pregiudizievoli nei confronti di soggetti invisi a quest’ultimo”.
Nessun rilievo, infine, assume l’indicazione del luogo di nascita e della notorietà del generale Scillia a Mistretta, posto che tali informazioni sono, per un verso, contenute nell’avviso di conclusione delle indagini e, per un altro, rappresentano la ragione dell’interesse alla pubblicazione della notizia da parte di questo Giornale che ha come territorio di riferimento i Nebrodi occidentali in cui ricadono i comuni di Mistretta e Reitano. (G.S)