BringMeHome è il docufilm che esplora l’emigrazione Italiana tra storia e memoria, realizzato dal regista Antonio Turco, che tocca il tema emigrante, colui che, per motivi economici, fugge da una piccola realtà, dal posto in cui è nato, alla ricerca del benessere economico e di una vita migliore. Eppure lo stesso emigrante entusiasta per aver trovato in terre lontane ciò che cercava, in cuor suo vive uno stato di sofferenza latente determinato dalla nostalgia e dalla consapevolezza, apparentemente occulta, di avere sofferto e di avere rinunciato a una parte di sé e della sua storia personale. Al momento della partenza prevalgono i progetti e le speranze, il desiderio di costruire una nuova vita e di conquistarsi una positiva autonomia. Chi parte lascia la propria casa, soprattutto nel suo significato simbolico, i riferimenti culturali e sociali su cui si è costruita l’identità della persona che, presto o tardi, riemergono e spingono a riappropriarsi delle proprie radici.
Il caso documentato dal giovane regista Antonio Turco nel suo ultimo lavoro tratta un caso di emigrazione. La pellicola racconta il viaggio di Marie Anne, una donna anziana che, non avendo mai visto l’Europa ne l’Italia, desidera ardentemente ritrovare le sue radici prima della fine della sua vita.
Trama del Docufilm
Marie Anne, cresciuta con i racconti del padre sui luoghi della sua infanzia, ha sempre immaginato l’Italia come un paese lontano e affascinante. Oggi, alla soglia dei settant’anni, decide di realizzare il suo sogno di vedere quei luoghi di persona. Suo figlio Gregor, sensibile al desiderio della madre, organizza un viaggio dalle origini familiari fino a Mistretta, sperando che possano ancora trovare parenti in vita e la casa natale che il padre descriveva. BringMeHome segue il viaggio di Marie Anne e Gregor da New York fino a Mistretta. Attraversano il mare, simbolo di separazione e speranza, per giungere nella piccola cittadina siciliana ricca di storia e arte, caratterizzata da palazzi maestosi, viuzze strette e suggestive decorazioni in pietra. La narrazione si concentra sul ritorno alle radici, alla scoperta di un luogo mai visto ma vividamente presente nei racconti di famiglia.
Le riprese del docufilm sono state completate recentemente, coinvolgendo varie associazioni locali che hanno collaborato con entusiasmo al progetto. Lavorare in Mistretta ha permesso al regista di fondere le sue memorie personali con la storia del film, creando un legame autentico tra la narrazione e il luogo. Antonio Turco, con la sua regia, offre una visione profonda e sentita dell’emigrazione ottocentesca, esplorando non solo il viaggio fisico, ma anche quello emotivo e nostalgico verso le origini. Non può mancare la musica di Rosa Balistreri che con “Terra ca non senti” da un’impronta al racconto.
Mistretta: Lo Scenario del Docufilm
Mistretta, il cuore pulsante del film, è presentata come una cittadina ridente dei Nebrodi, che con il suo fascino antico e le sue tradizioni, rappresenta il perfetto scenario per raccontare una storia di ritorno e scoperta delle radici. I suoi paesaggi e architetture contribuiscono a creare un’atmosfera suggestiva che fa da sfondo alla ricerca di Marie Anne, rendendo il docufilm un omaggio visivo alla bellezza e alla storia della Sicilia. BringMeHome non è solo un viaggio geografico, ma anche una profonda esplorazione della memoria, della famiglia e dell’identità. Attraverso la storia di Marie Anne, il film invita il pubblico a riflettere sulla connessione con il proprio passato e sulla continua ricerca di un senso di appartenenza. La pellicola promette di essere un tributo toccante alla forza del legame con le proprie origini e alla bellezza della terra da cui si proviene.