Incidente in piscina a Caronia, stazionarie le condizioni del bimbo
Si trova ancora ricoverato presso l’Unità di Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico di Messina il bimbo di 4 anni vittima di un’asfissia acuta causata dall’immersione prolungata nell’acqua di una piscina, di un agriturismo di Caronia, dove il piccolo è finito mentre giocava a bordo vasca.
Il bambino, figlio di genitori polacchi in vacanza in Sicilia, trasferito ieri pomeriggio in elisoccorso dall’ospedale di Sant’Agata di Militello, si trova ancora intubato al Policlinico della Città dello Stretto. L’acqua inalata, stando a quanto abbiamo appreso dai sanitari, è penetra nei polmoni causando la mancanza di ossigeno e diverse altre reazioni tra cui il laringospasmo. All’esame TAC non ci sarebbero danni neurologici, ma presto, a completamento dell’iter diagnostico, il piccolo verrà sottoposto a risonanza magnetica toracica.
I soccorsi tempestivi, prima dagli stessi genitori, che sono riusciti a tirare il bimbo fuori dall’acqua in tempo, poi quelli del personale del 118 il quale giunto sul posto ha immediatamente trattato l’edema polmonare del semi-annegato, hanno evitato che accadesse l’irreparabile.
Rimane il fatto che l’età di maggior pericolo, legata ad annegamenti e i semi-annegamenti è quella compresa tra 1 e 4 anni, ma anche l’età adolescenziale. Più spesso questi episodi avvengono durante le vacanze, quando può calare l’attenzione dei genitori. Proprio come è successo ieri. L’annegamento è tra le prime 10 cause di mortalità in bambini e giovani in tutto il mondo. Nel 2020 negli Stati Uniti, l’annegamento è stata la principale causa di mortalità, seconda solo agli incidenti con veicoli a motore per bambini dai 5 ai 9 anni.